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Commercio,dalla Cina 2 prodotti contraffatti su 3 (64%)

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In crescita le contraffazioni alimentari: +170% del valore dei cibi e bevande sequestrate rispetto al 2007

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NordEst – Quasi due prodotti contraffatti su tre (65 per cento) in arrivo nel mercato europeo provengono dalla Cina che si conferma essere la centrale mondiale della falsificazione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della relazione annuale della Commissione europea sulle azioni delle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nel 2012. Le dogane dell’Unione Europea – sottolinea la Coldiretti – hanno sequestrato quasi 40 milioni di prodotti per un valore delle merci intercettate vicino al miliardo di euro. I prodotti maggiormente contraffatti in termini di valore sono – precisa la Coldiretti – gli orologi (20 per cento), borse e portafogli (15 per cento), vestiti (12 per cento), profumi e cosmetici (7 per cento) e sigarette (6 per cento).

Con la crisi in Italia – continua la Coldiretti – sono in crescita le contraffazioni alimentari con un aumento del 170 per cento del valore dei cibi e bevande sequestrate dai carabinieri dei Nas nei primi nove mesi del 2013 rispetto al 2007. Nei primi nove mesi del 2013 sono stati requisiti beni e prodotti per un valore di 335,5 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come la carne (24 per cento), farine pane e pasta (16 per cento), latte e derivati (9 per cento), vino ed alcolici (8 per cento), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (20 per cento) dove per risparmiare si diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti low cost, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati dei carabinieri dei Nas.

Nel caso degli alimentari il reato di contraffazione è piu’ grave perché si possono avere anche pericolosi effetti sulla salute e, spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di prodotti taroccati – sottolinea la Coldiretti – avviene all’insaputa dell’acquirente. Ad esserne vittima quest’anno è stato quasi un italiano su cinque (18 per cento) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Le difficoltà economiche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti piu’ economici venduti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. Dietro questi prodotti spesso si nascondono, anche, ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi ma – conclude la Coldiretti – possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri.

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