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Colombia chiama Trentino. Obiettivo: piantare il seme cooperativo

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Tre giorni in Trentino per conoscere il modello cooperativo e visitare alcune realtà del settore agricolo

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Trento –  “Il tour è stato organizzato nell’ambito di un progetto gestito da Coopermondo, la onlus nazionale di Confcooperative di cui la Federazione Trentina della Cooperazione è socia. Il gruppo in visita – spiega Danilo Salerno, direttore di Coopermondo – è formato da pescicoltori, agricoltori e referenti del Sena, agenzia nazionale di formazione e sviluppo che fa capo al Governo colombiano e con la quale stiamo strutturando, assieme alla nostra Ambasciata, un progetto pluriennale di collaborazione”.

Tre giorni che hanno portato gli ospiti colombiani a conoscere in presa diretta alcune delle realtà cooperative impegnate negli ambiti di loro interesse: Ecomuseo del Vanoi (valorizzazione turistica locale), cooperativa Ecoopera (settore ecologico ambientale),  Melinda (settore frutticolo), Gruppo Mezzacorona (settore vitivinicolo), cooperativa Astro e Fondazione Edmund Mach (pescicoltura).

Qui sono stati accolti da Egidio Formilan, responsabile dell’Ufficio Educazione e Cultura Cooperativa e dell’Ufficio Relazioni e Progetti Internazionali, affiancato dalla collega Elena Badeanschi e da Graziano Molon, direttore del Consorzio Vini del Trentino, entrambi componenti, assieme a Formilan, del team per l’internazionalizzazione della Federazione. Durante l’incontro i colleghi colombiani si sono detti molto interessati al ruolo della Federazione a presidio delle caratteristiche organizzative del sistema e per gli aspetti legati all’educazione cooperativa nelle scuole, alla formazione cooperativa degli adulti e all’accompagnamento per lo start up di imprese cooperative.

“Consideriamo la Cooperazione  italiana e in particolar modo quella Trentina per i suoi aspetti specifici – hanno sottolineato Juan Pablo Castro Morales Luisa Gallo Herran, dell’Ufficio relazioni internazionali del Sena – come il partner fondamentale per sostenere il rilancio economico del nostro Paese. Vogliamo partire dalla ricostruzione di reti di fiducia, dall’educazione collaborativa da introdurre nelle scuole e dalla realizzazione di esperienze cooperative pilota nelle nostre aree rurali che possano dimostrare concretamente l’importanza di lavorare insieme per il futuro sostenibile delle nostre comunità. Per questo crediamo molto in questo progetto di partnership che stiamo delineando assieme”.

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