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Terrore in Spagna, 14 morti tra cui 2 italiani: Bruno Gulotta e Luca Russo

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Migliaia con il Re al minuto di silenzio. Rojoy: terrorismo primo problema in Europa. “L’Italia ricorda Bruno Gulotta e Luca Russo e si stringe attorno alle loro famiglie. La libertà vincerà la barbarie del terrorismo”. Con un post di cordoglio pubblicato su Twitter, il premier Paolo Gentiloni ha ufficialmente reso noti i nomi dei due italiani rimasti uccisi nell’attacco terroristico avvenuto sulla Rambla di Barcellona

Barcellona (Spagna/Adnkronos) – Tra le vittime Bruno Gulotta, informatico di Legnano, e Luca Russo, di Bassano del Grappa.Cellula di 8 persone coinvolta in attacchi: erano pronti a un nuovo attentato. Autista in fuga. L’Isis rivendica. Quindici feriti in gravi condizioni. Blitz della polizia a Cambrils: uccisi cinque terroristi.

Chi era Luca, 25enne di Bassano investito sulla Rambla

 

 

Chi era Bruno, il papà travolto sulla Rambla

 

 

A confermare la morte di due nostri connazionali era stato in tarda mattinata il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia. “Ci sono due italiani tra le vittime” aveva detto, aggiungendo che i gli italiani rimasti feriti nell’attacco sono tre, di cui solo una ancora ricoverata: si tratta della fidanzata di Luca Russo, che nell’attacco ha riportato alcune fratture.

IL BILANCIO – Si aggrava intanto il bilancio dei morti, che arriva a 14: l’ultima vittima è una donna che era stata ferita gravemente nell’attacco di Cambrils.

Nella notte hanno lavorato diverse équipe di medici forensi per le autopsie e l’identificazione delle altre vittime: finora identificati con certezza ci sono tre cittadini spagnoli, tre tedeschi e una belga. I morti e i feriti sono persone di 34 nazionalità diverse. La Protezione civile della Catalogna ha diffuso la lista dei paesi di origine delle vittime, senza quantificare il numero di morti e feriti per ogni nazionalità. Ecco la lista dei paesi: Algeria, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Canada, Cina, Colombia, Cuba, Ecuador, Egitto, Filippine, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Germania, Honduras, Irlanda, Italia, Kuwait, Macedonia, Marocco, Mauritania, Olanda, Pakistan, Perù, Repubblica Dominicana, Romania, Spagna, Stati Uniti, Taiwan, Turchia, Ungheria e Venezuela.

CACCIA ALL’UOMO – Le forze di sicurezza spagnole sarebbero alla ricerca di tre persone parte del commando di 12 coinvolto negli attacchi di Barcellona e Cambrils.

E, secondo radio Cadena Ser, si starebbe cercando anche un terzo furgone oltre ai due di ieri, uno utilizzato per l’attacco, l’altro ritrovato a nord di Barcellona e che sarebbe dovuto servire per la fuga degli attentatori.

GLI ARRESTI – I Mossos hanno confermato l’arresto di una quarta persona legata agli attentati in Catalogna, riporta in un’ultim’ora El Pais. Al momento, quindi, per quanto riguarda il commando, la situazione vede cinque persone uccise nello scontro a fuoco della notte a Cambrils e quattro arrestate.

Ne mancano all’appello tre, tra cui il conducente del furgone che si è schiantato sulle Ramblas e che la polizia ritiene essere il 17enne Moussa Oukabir. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, arrestato ieri a Ripoll, località a un centinaio di chilometri da Barcellona (LA SCHEDA). Tra gli arrestati ci sono due marocchini e uno spagnolo proveniente dall’enclave di Melilla, in territorio marocchino.

“NON SONO LUPI SOLITARI” – Il procuratore capo dell’Audiencia nacional spagnola, Javier Zaragoza, ha escluso che i responsabili degli attacchi avessero precedenti per terrorismo. Chiarito di non poter dare troppi dettagli perché alcune informazioni sono “molto riservate”, Zaragoza ha detto che al momento non è chiaro se l’uomo che ha noleggiato il furgone che ha seminato la morte sulla Rambla sia ancora in fuga o sia tra gli attentatori uccisi.

Lo stesso procuratore ha poi sostenuto che i terroristi entrati in azione ieri e nella notte non sono lupi solitari, ma membri di una cellula terroristica basata in Catalogna “pianificata e organizzata”.

LE BOMBE DI ALCANAR – Si fa strada intanto l’ipotesi che un’esplosione avvenuta mercoledì scorso in un’abitazione di Alcanar, a 110 km da Tarragona, potrebbe essere legata agli attacchi. Un uomo arrestato dopo l’esplosione potrebbe infatti aver affittato uno dei furgoni legati a Barcellona e Cambrils. Lo ha riferito il ministro regionale degli Interni della Catalogna, Joaquim Forn che, in una dichiarazione alla radio ‘Cadena SER’, ha anche spiegato che potrebbe esserci un rapporto “di parentela” tra l’uomo arrestato e i cinque terroristi uccisi dai Mossos.

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, non è esclusa l’ipotesi che il materiale esploso nella casa di Alcanar fosse stato preparato per esplodere nell’attentato di Barcellona, scrive il quotidiano La Vanguardia. Nell’esplosione un uomo è morto.

 

 

 

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