NordEst

Zaia (60,15%) doppia Bortolussi (29,07%): tutti gli eletti

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TUTTI GLI ELETTI IN VENETO

I DATI DEFINITIVI NEL VENETO 

LA SITUAZIONE NELLE ALTRE REGIONI E GLI ELETTI

La situazione finale – Vittoria netta in Veneto per il centrodestra guidato da uno scatenato Luca Zaia (60,15%) che costringe anche il Pdl ad una seria riflessione. Sconfitto con il 29,07% il rivale del Pd, Giuseppe Botolussi che la definisce "vittoria scontata". Lo stesso Zaia, garantisce invece che si dedicherà interamente al Veneto, lasciando il suo incarico da ministro e puntando in tempi rapidi al federalismo e all’autonomia per la sua gente. Testa a testa nel Lazio: Bonino prima avanti, poi la Polverini rimonta nettamente. Oltre al Veneto, al centrodestra vanno Piemonte, Lombardia, Campania e Calabria, il centrosinistra porta a casa Liguria, Emilia, Toscana, Marche, Umbria, Basilicata, Puglia.

Bellunesi a Venezia – 
Il più votato è nelle regionali Dario Bond che con Oscar De Bona porta a casa il miglior risultato veneto del Pdl. Con il leghista Matteo Toscani, Bond è pronto per Venezia dove lo attende un posto in giunta. De Bona al momento resta in stand by e spera nel ripescaggio. «Con questo risultato possiamo aspirare ad un assessore». Il segretario della Lega, Vaccari, esulta e guarda ai piani alti. Paniz, coordinatore Pdl, esulta ancora di più: «I nostri candidati hanno ottenuto più consensi di quelli leghisti». In casa Pd si fa la conta, positiva, ma non basta. «Dobbiamo recuperare chi non va più a votare» dice la segretaria Maoret.
All’ex presidente della provincia di Belluno, Sergio Reolon non bastano invece 8.913 voti.

Gentilini:"Zaia nuovo doge del Veneto" – "Ho atteso questo momento dal 1994". Gongola il vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini ed e’ pronto ad offrire la sua stella di Sceriffo: "al nuovo Doge il compito di fare un ponte verso il futuro dei veneti". E per quanto riguarda i risultati elettorali Gentilini ha detto che "nella vita conta un punto in piu, sopra il 50%, e gli altri devono tacere". Gentilini si e’ detto anche pronto ad offrire la stella di "sceriffo del Veneto" a Zaia. Commentando con i cronisti il calo di affluenza il vice sindaco di Treviso, esponente storico della Lega Nord ha spiegato che "ci sono elezioni troppo vicine l’una con l’altra e la gente alla fine si ‘rompe’. La giornata di bel tempo ha poi fatto il resto invitando alla prima tintarella".

Il grazie di Zaia –
"Voglio dirti grazie, per aver creduto in me e nel Veneto che cambia. Grazie per il tuo voto, per l’affetto, per la fiducia. Lavorerò con impegno, per costruire un Veneto nuovo rafforzando le nostre radici, valorizzando la storia, l’identità e la cultura dei veneti. Fino ad oggi, il web e i mezzi di comunicazione convenzionali, ci hanno permesso di comunicare, di confrontarci, di raccogliere le tue idee. Continueremo a farlo, perchè siamo convinti che il buon governo e la storia del Veneto si costruiscano insieme ai cittadini. Di nuovo grazie per questa opportunità che, stanne certo, non sprecheremo".

Galan si complimenta ma commenta:"Veneto venduto"- "Non ho atteso più di tanto per congratularmi con Luca Zaia, che ha vinto alla grande in Veneto. Gli auguro ogni bene, sicuro come sono che saprà dedicare tutto se stesso al servizio di ogni cittadino veneto, così da consentire ulteriori passi in avanti alla nostra regione in ogni campo. Inoltre, stando alle più recenti notizie, gioisco non poco per i successi che il centrodestra ottiene quasi ovunque in Italia". Il Veneto e’ stato ‘venduto’, sostiene però il governatore uscente della regione e non ricandidato, Giancarlo Galan, che in un’intervista dice: ‘Non pretendevo di fare per la quarta volta il governatore, ma passare il testimone a uno degli assessori del Pdl che hanno lavorato meglio in questi anni: Renato Chisso o Fabio Gava, che ha portato la sanita’ veneta al primo posto in Italia’.

Galan spiega di avere avuto ‘i primi sentori che qualcosa non andava’ a giugno scorso, ‘una settimana prima del matrimonio con Sandra’. Le cose poi ‘sembravano essersi aggiustate’ perche’ Berlusconi aveva detto, ricorda Galan, che ‘chi prendeva un voto in piu’ alle Europee avrebbe avuto la presidenza della Regione’. ‘Noi del Pdl – aggiunge – qui in Veneto abbiamo fatto un bel passo in avanti. Se a queste elezioni il centrodestra puo’ attestarsi attorno al 60% un po’ di merito mi sembra di averlo. Ma nessuno, tra i veneti che contano a Roma del mio partito, ha inteso dirmi grazie’. Galan ha comunque buone parole per il candidato del centrodestra, il ministro leghista Luca Zaia, al quale augura ‘di ottenere un buon risultato. E’ competente, rifugge da toni sgradevoli cari ad alcuni suoi compagni di partito’. Tuttavia per Galan le elezioni regionali in Veneto ‘si sono trasformate in una competizione tra Lega e Pdl, con il sorpasso del Carroccio garantito: bisogna vedere – conclude – se sara’ contenuto al 4-5% o arrivera’ all’8-9%. Un’ipotesi, quest’ultima, catastrofica’.

Bortolussi: "vittoria scontata" –  La vittoria di Luca Zaia, ministro dell’Agricoltura e candidato della Lega Nord e del Pdl alla presidenza della Regione Veneto, era "scontata" ma non lo e’ altrettanto il governo del Veneto. E’ questa l’opinione di Giuseppe Bortolussi, che in queste elezioni regionali ha corso con l’appoggio del Partito Democratico e degli altri partiti di centrosinistra. "Io penso che la vittoria di Zaia sia scontata, ma non il governo del Veneto – ha detto Bortolussi prima di entrare nella sede regionale della Rai per una diretta elettorale – potrebbe anche darsi che la magistratura abbia qualcosa da dire di importante". In ogni caso Bortolussi ha anche commentato i dati disponibili fino a questo momento che vedono Zaia superare il 60% mentre la coalizione di centrosinistra si ferma poco sotto il 30%. "Speriamo di superare il 32-33% – ha auspicato Bortolussi – prudentemente penso che con il 35% avremmo fatto bene e che il 38% sarebbe un grande risultato; penso saremo poco sotto il 35% il che significa che non e’ andata cosi’ male". Riguardo al grande risultato del suo avversario, Bortolussi ha commentato dicendo che "e’ stata una onda anomala a cui non abbiamo saputo opporci. La nostra campagna e’ partita in ritardo e non e’ mai decollata veramente, aspettiamo di vedere cosa fare. Loro hanno picchiato veramente duro, la sconfitta si sapeva, c’e’ da capire la misura"

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