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Vitalizi, è polemica dopo i 51 i ricorsi notificati al Consiglio regionale del Trentino Alto Adige

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Margherita Cogo si dimette dal Pd e conferma ricorso vitalizi, anche l’ex Luis Durnwalder tra chi non vuole restituire i fondi e conferma: “Se il provvedimento è legittimo, restituirò”. Dominici non restituisce gli importi: “Perchè – dice – li ho già spesi”

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La lista dei ricorrenti [PDF 83 KB] (Consiglio Regionale TAA)

Trento – Sono 51 i nomi di coloro che hanno fatto ricorso notificati ad oggi, 12 novembre 2014, al Consiglio regionale: dopo il primo, giunto la scorsa settimana, oggi sono arrivati gli altri 50 che si oppongono all’applicazione della legge 4/2014, l’interpretazione autentica della legge 6/2012. 25 ricorsi individuali, 1 collettivo con 3 firmatari, e un altro collettivo con 22 firmatari.

“Noi siamo certi di aver fatto una legge equa e responsabile e non ci fermeremo di fronte a questi ricorsi” – spiega il Presidente del Consiglio regionale, Diego Moltrer – “Ho fiducia nell’iter che ha portato all’interpretazione autentica della legge 6/2012 e alla fine i soldi versati in eccesso agli ex Consiglieri torneranno nelle casse del Consiglio.

Sono fondi pubblici, che appartengono ai cittadini: abbiamo approvato a luglio in Consiglio regionale una legge che ritengo rispettosa dei diritti degli ex Consiglieri, ma soprattutto della cittadinanza che li aveva eletti e che oggi vive un momento difficile”.

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Conclude il Presidente Diego Moltrer: “Va dato merito – e li ringrazio – a coloro che, tra gli ex Consiglieri, hanno invece preso immediatamente atto della nuova legge e senza alcuna opposizione, hanno restituito la parte che abbiamo ritenuto ingiustamente attribuita con la vecchia normativa. Evidentemente c’è ancora chi non ha capito che i tempi sono molto cambiati.

Ho sempre agito nella massima trasparenza ed anche in questa occasione credo che sia giusto rendere immediatamente noti i nomi di coloro che hanno deciso di opporsi alla restituzione dei soldi. L’appello alla coscienza, che più volte ho fatto, per molti è caduto nel vuoto: ci sono famiglie per le quali 100 euro in più o in meno al mese fanno la differenza, mentre c’è chi ancora evidentemente può permettersi di ragionare se sia opportuno o meno restituire ai cittadini quelle migliaia, se non centinaia di migliaia di euro, che ha ricevuto in base ad una normativa non equa”.

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