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Vento di fusioni nei Comuni trentini: in Prima Commissione via libera alla riforma istituzionale

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Via libera della prima commissione alla riforma Carlo Daldoss su comuni e comunità di valle. Entro novembre l’approvazione in aula. Non mancano le novità

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>Il via libera in Commissione alla Riforma

>Riforma, le novità e i molti dubbi

Trento – Altri 8 Comuni del Trentino hanno scelto la strada della fusione e creare così tre amministrazioni in grado di ottimizzare costi e servizi ai cittadini. La giunta provinciale, su proposta dell’assessore provinciale alla coesione territoriale Carlo Daldoss, ha espresso parere favorevole alla costituzione di tre nuovi Comuni: il Comune di “Dimaro Folgarida” mediante la fusione dei Comuni di Dimaro e Monclassico; il Comune di “Borgo Chiese” che raccoglierà le attuali amministrazioni di Brione, Castel Condino, Cimego e Condino; e il Comune di “Pieve di Bono-Prezzo” che rileverà, appunto, i Comuni di Pieve di Bono e di Prezzo. Il prossimo mese di dicembre si terranno i referendum popolari: qualora gli esiti dovessero essere favorevoli, le nuove amministrazioni saranno istituite con legge regionale a far data dal primo gennaio 2016. In questo caso gli attuali consigli comunali resteranno in carica fino al 2015 e si andrà al voto per i nuovi comuni nel maggio del 2016.

La Giunta provinciale, su proposta dell’Assessore provinciale alla coesione territoriale Carlo Daldoss, ha espresso parere favorevole alla costituzione di tre nuovi Comuni: il Comune di “Dimaro Folgarida” mediante la fusione dei Comuni di Dimaro e Monclassico; il Comune di “Borgo Chiese” mediante la fusione dei Comuni di Brione, Castel Condino, Cimego e Condino; e il Comune di “Pieve di Bono-Prezzo” mediante la fusione dei Comuni di Pieve di Bono e di Prezzo. L’approvazione della giunta provinciale è solo uno dei passaggi formali che la fusione dovrà superare. Il prossimo mese di dicembre si terranno i referendum popolari nei territori interessati. Qualora gli esiti dovessero essere favorevoli alla proposta di fusione, i nuovi Comuni saranno istituiti con legge regionale dal primo gennaio 2016. Nel frattempo, le amministrazioni continueranno ad esercitare le proprie competenze e funzioni: gli attuali consigli comunali resteranno in carica fino al 2015 e si andrà al voto per i nuovi Comuni nel maggio del 2016. La domanda di costituzione dei tre nuovi Comune era stata presentata negli scorsi mesi ed ognuno degli otto enti interessati aveva inoltre deliberato di avviare la procedura di fusione.

Quello dell’aggregazione dei Comuni è un tema molto dibattuto nell’ambito del più ampio percorso della riforma istituzionale che è destinata a cambiare la geografia istituzionale del Trentino. La Giunta provinciale, nell’adottare il provvedimento proposto dall’assessore provinciale alla coesione territoriale Carlo Daldoss, ha valutato positivamente la fusione degli otto Comuni e la nascita di tre nuove amministrazioni. L’orientamento della Provincia autonoma di Trento è che la fusione di piccoli Comuni risponda all’esigenza di superare la frammentazione amministrativa, per creare migliori condizioni organizzative e di governo del territorio, nella convinzione che i processi di aggregazione dei comuni siano da considerare come un positivo passo verso la semplificazione del quadro istituzionale.

Le iniziative, approvate oggi dall’esecutivo, si aggiungono all’istituzione del nuovo comune di “Altanaunia” che vede coinvolti i comuni di Cavareno, Malosco, Romeno, Ronzone e Sarnonico e nei confronti della quale la Giunta provinciale ha già espresso parere favorevole nel luglio scorso.

Ad inizio del 2014, e prima di avviare il processo di fusione tra amministrazioni, su 217 Comuni trentini, 105 avevano meno di 1.000 abitanti e 187 non superavano i 3.000 abitanti. Dal primo gennaio del 2015 nasceranno tre nuovi comuni, attraverso la fusione di dieci. A breve i comuni trentini saranno quindi 210. Se anche il progetto “Altanaunia” e le tre fusione votate oggi dalla giunta provinciale andranno in porto i Comuni diventeranno 201.

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