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Veneto, Rsa riaprono a visite familiari

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Zaia, Regione da’ linee indirizzo, poi strutture decidono

NordEst – Le Case di riposo del Veneto, chiuse agli ingressi dall’8 marzo per l’emergenza Covid, riapriranno da lunedì 1 giugno alle visite dei familiari e dei parenti degli anziani ospiti. Lo ha confermato il presidente Luca Zaia, spiegando che la Regione ha fornito le linee di indirizzo per l’accoglienza dei nuovi ospiti e l’accesso di familiari e visitatori; poi, nel rispetto dell’autonomia di queste, spetterà alle strutture residenziali extraospedaliere – sono 330 in Veneto, con 30mila ospiti – disciplinare gli accessi. Zaia, che si è detto favorevole alla proposta del Consiglio regionale di aprire una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza nelle Rsa, ha ricordato che accanto ad un 25% di strutture che hanno registrato tassi di infezione più o meno elevati, e ad una ventina di esse che hanno avuto un alto numero di vittime, in Veneto il 75% delle case di riposo non ha avuto alcun contagio.

In breve

Luxottica, tamponi gratis e badge di prossimità. Luxottica vara un nuovo modello di gestione della Fase 2 e di prevenzione nelle sue sedi di lavoro sotto il patrocinio scientifico del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova e del Laboratorio di Microbiologia e Virologia Università/Azienda Ospedale di Padova diretti dal professor Andrea Crisanti. Luxottica offrirà gratuitamente a tutta la popolazione aziendale tra uffici, stabilimenti e negozi l’opportunità di sottoporsi, in una prima fase su base volontaria, a un tampone per la diagnosi di positività al virus SARS-CoV-2. L’iniziativa, partita l’11 maggio nelle sedi di Agordo e Sedico (Belluno), sarà rivolta a tutti i dipendenti italiani del Gruppo, ai loro familiari e, con l’estendersi delle capacità operative nell’esecuzione dei tamponi, anche a determinate comunità locali. L’azienda si avvarrà di un nuovo Laboratorio Covid-19 diretto dal Prof. Crisanti presso l’Università/Azienda Ospedale di Padova, realizzato con il contributo iniziale di 1,5 milioni di euro della Fondazione Leonardo Del Vecchio e che potrà gestire a regime fino a 40mila tamponi diagnostici al mese. L’azienda lancerà infine nei prossimi giorni nello stabilimento principale di Agordo una nuova sperimentazione che prevede l’adozione di un “badge di prossimità” per aiutare i dipendenti a osservare il distanziamento sociale e per gestire in forma anonima eventuali contatti a rischio. Equipaggiato con un sensore digitale, ma senza alcuna funzione di geolocalizzazione, segnalerà ai dipendenti con un allarme sonoro il superamento della distanza minima di 1,5 metri da eventuali colleghi di lavoro, inviando in modo anonimo il dato di contatto a un database centrale.
Ogni dipendente sarà identificato a sistema da un codice crittografato e genererà nel tempo una propria cronologia di contatti ravvicinati sul luogo di lavoro. Qualora venisse identificato un caso di positività all’interno della popolazione aziendale, tali informazioni potranno permettere di intervenire con tempestività.

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