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Valsugana, si allarga inchiesta sul “Capannone degli orrori”: finte cremazioni da tutto il NordEst

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I defunti non arrivavano solo dal Veneto, ma anche dal Trentino Alto Adige

Una cooperativa sociale dell’Alta Valsugana, in Trentino, è finita nel mirino dei carabinieri del Noe e della Procura di Trento dopo il ritrovamento di 27 bare contenenti resti umani provenienti da numerosi cimiteri del NordEst. Gli investigatori ritengono che negli ultimi mesi siano transitate dal capannone più di 300 salme

 

NordEst – La cooperazione prende le distanze dalla coop al centro delle indagini, sottolinenado che non si tratta di un associato.

Intanto in queste ore, si allarga l’inchiesta sulla truffa con finte cremazioni. Nel capannone a Scurelle sarebbero infatti passate anche salme dal Trentino e dall’Alto Adige e non solo del Veneto. Sarebbero vari i Comuni con contratti con la ditta ora sotto inchiesta per vilipendio di cadavere.

Come ha ribadito la presidente della Federazione trentina della cooperazione, Marina Mattarei, “si tratta di una cooperativa che non aderisce alla Federazione, e per questo a noi sconosciuta, che peraltro ha recentemente deliberato la trasformazione in srl”.

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