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Università, Zaia a ministro Giannini: “Su abolizione numero chiuso e quiz, inerzia totale”

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“Mai attivata la commissione tecnica garantita entro luglio scorso”

università-padova

Venezia – “Ministro Stefania Giannini, se c’è batta un colpo. Altrimenti il colpo lo riceveranno gli studenti e le famiglie italiane alle quali Lei, a Padova in piena campagna elettorale per le Europee, garantì il suo impegno per l’abolizione del numero chiuso e dei relativi test di accesso all’Università, aggiungendo che entro luglio (scorso) avrebbe insediato la Commissione di esperti per individuare criteri di selezione basati su elementi di merito e non su quiz da lotteria.. Abbiamo verificato che di quella Commissione, ad oggi 20 agosto 2014, non c’è nemmeno l’ombra. Pinocchiata elettorale, tragica svista, o peggio?”.

Con queste parole il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che fin dal novembre 2013 ha sostenuto a più riprese il “no” al numero chiuso per l’accesso universitario e ai relativi quiz, da sostituire con forme di selezione legate al merito e basate sugli esiti degli esami sino ad un determinato limite temporale (primo o al massimo secondo anno), denuncia la mancata attivazione della Commissione tecnica ministeriale che avrebbe dovuto individuare i nuovi criteri di selezione.

“Il Ministro – incalza il Governatore – mantenga immediatamente questa promessa o ammetta che ha cambiato idea o che quel giorno a Padova aveva detto ciò che riteneva più utile per raccattare un po’ di voti, non la verità. Se così fosse – aggiunge Zaia – sarebbe gravissimo, perché si continuerebbe ad affidare il futuro dei nostri giovani migliori alla lotteria dei quiz, dove non va avanti il più bravo ma solo il più fortunato, o alle fauci voraci (di soldi) delle Università straniere e dei ‘tutor’ che le promuovono. Si consenta a tutti di partire alla pari, senza discriminazioni – aggiunge Zaia – li si valuti per la prima parte del percorso universitario e per le capacità dimostrate superando esami. Così otterremo davvero una selezione seria, basata sul merito, sulle capacità e sullo spirito di sacrifico e i migliori emergeranno davvero”.

“Un gruppo di esperti davvero tecnici e non politicizzati – aggiunge l’Assessore all’Istruzione Elena Donazzan – potrebbe produrre in poco tempo i nuovi criteri e renderli applicabili sin dall’accesso universitario dei ragazzi che tra poco affronteranno l’ultimo anno delle superiori. E’ una sacrosanta questione di equità – prosegue Donazzan – ma anche l’unico modo per mettere ordine in quel vero e proprio caos nazionale determinato dagli interventi di vari Tribunali Amministrativi Regionali a seguito deii ricorsi presentati, sulla base dei quali sono già più di 2000 gli studenti esclusi dai quiz e riammessi dalla Giustizia Amministrativa”.

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