NordEst

Un Veneto fra luci ed ombre

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L'indagine mette in luce le dinamiche, le caratteristiche e le dimensioni dei flussi migratori verso il Veneto e la loro evoluzione nel territorio e nel tempo. Il Veneto ha assistito nel quinquennio 2001-2006 ad un raddoppio del numero degli stranieri presenti arrivando a quota 350mila.

Sul totale dei residenti in Veneto gli stranieri sono il 7,3% della popolazione ed è previsto che nei prossimi anni la loro presenza aumenti e sia a causa di nuove ondate migratorie, sia in ragione del ricongiungimento familiare e delle nuove nascite, doppie rispetto a quelle degli italiani.

Gli irregolari in regione 

Le situazioni irregolari sono stimate in 60-65 mila, pari ad un quinto degli stranieri regolarmente residenti e in possesso di permesso di soggiorno. La maggior parte degli stranieri iscritti all'anagrafe proviene dall'Est Europeo (47%), principalmente di nazionalità albanese (10%), romena (14%) e serbo-montenegrina. Significativo anche il numero dei marocchini (13%) e dei cinesi, quinti nella classifica delle presenze nel territorio.

Gli uomini hanno un'età media che varia dai 30 ai 40 anni, mentre le donne hanno un'età media più bassa (25-34 anni). Negli ultimi anni la migrazione femminile per motivi di lavoro ha subito un incremento, soprattutto dall'Est dell'Europa, per svolgere lavori come collaboratrice domestica e assistente familiare. Gli uomini sono, invece, nella maggioranza dei casi lavoratori dipendenti impiegati nei settori dell'industria, delle costruzioni e dei servizi con le mansioni di operai specializzati e conduttori di impianti.

Se nel 1998 su 100 nuovi assunti 8 erano stranieri, nel 2007 su 100 nuove assunzioni 25 sono state quelle di immigrati. Delle 40mila aziende venete il 40% ha messo sotto contratto lavoratori stranieri ed il 15% ha assunto solo immigrati. In generale, i settori che più hanno dato spazio ai lavoratori stranieri nel 2006 e nel 2007 sono le aziende delle costruzioni, della moda e dell'agricoltura. In termini percentuali il settore dei servizi, il commercio e l'alberghiero hanno avuto un vero e proprio boom triplicando il numero dei nuovi contratti.

I problemi abitativi 

Un settore di forte disagio per gli immigrati è quello abitativo, per questo molti immigrati hanno optato per l'acquisto della casa, soprattutto nelle periferie cittadine. L'indice di integrazione nel territorio è dato anche dall'incremento dei tassi di scolarizzazione: nel Veneto gli alunni stranieri sono passati dai 10mila del 1998 ai 67 mila di dicembre 2007. I giovani immigrati scelgono prevalentemente scuole che permettano loro di imparare un mestiere: sono molto gettonati gli istituti professionali e tecnici; mentre i coetanei italiani prediligono di più i licei.

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