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Turismo in Veneto: tantissimi e sempre di più gli “alloggi fantasma”

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Caner: “Le norme e le deliberazioni della regione hanno un solo obiettivo: combattere l’abusivismo”

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Venezia – “Io sono grato a ‘Reset’ per l’analisi che ha condotto e che evidenzia la vastità del problema dei cosiddetti ‘alloggi fantasma’, mettendo in risalto un fenomeno che come Regione conosciamo e intendiamo fermamente contrastare. Ma anche perché induce a puntualizzare quali sono le diverse norme che regolano l’attività di affittacamere e bed&breakfast da una parte e la locazione di alloggi dall’altra, oltre che fare chiarezza sulle responsabilità in materia di controlli e spiegare l’attività, anche recente, svolta dalla Regione in quest’ambito”.

L’assessore veneto al turismo, Federico Caner, considera utili e stimolanti gli esiti dell’indagine condotta da un’associazione veneziana, che, mettendo a confronto l’offerta di alloggi nella città lagunare presente in Internet con l’elenco delle strutture ricettive classificate, scopre un “sommerso” con numeri a tre zeri.

“Sgombriamo subito il campo – afferma Caner – sulla differenza tra l’attività di ‘locazione turistica’, in altre parole l’affitto degli appartamenti senza prestazioni di servizi, normata da leggi nazionali e quelle di affittacamere e b&b. I gestori di queste ultime sono imprenditori turistici a tutti gli effetti e tale attività è regolata da norme regionali, che fissano obblighi e sanzioni per quanti non rispettano le procedure previste. La ‘locazione turistica’, invece, è regolata da norme nazionali, ma la Regione del Veneto, attraverso l’art. 27 bis della propria legge 45/2014, ha introdotto un meccanismo che di fatto, riconoscendole come strutture ricettive, impone ai gestori di segnalare la propria attività ai Comuni e di comunicare ai fini statistici le presenze alla Regione. Tutt’altro che un ‘pasticcio’, come qualcuno ha ingenerosamente definito tale norma, l’art. 27 bis è invece un vero è proprio strumento per rendere più difficile la vita a quanti cercano di esercitare abusivamente l’attività di affitta appartamenti”.

“Lo scorso 13 luglio – prosegue l’assessore –, dopo un attento confronto con le associazioni di categoria e gli Enti locali, la Giunta regionale, su mia proposta, ha approvato una deliberazione, che, in applicazione della suddetta legge 45, dà atto che gli alloggi in locazione per finalità esclusivamente turistiche, senza prestazioni di servizi, sono strutture ricettive, stabilisce le condizioni e gli obblighi di comunicazione di tali attività, prevedendo l’accreditamento al sistema regionale. La delibera, che è già stata pubblicata ed è disponibile nel sito Internet della Regione (www.regione.veneto.it/web/turismo/), contiene anche un modello di comunicazione per l’avvio dell’attività di locazione. Ricordo che per queste strutture ricettive, così come per gli affittacamere e i b&b, la responsabilità dell’azione di controllo spetta ai Comuni. Insomma, la nostra azione è nettamente finalizzata a creare condizioni di equità tra gli operatori turistici e a disincentivare quel sommerso che penalizza fortemente soprattutto i Comuni nei quali vige l’imposta di soggiorno”.

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