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Trento, Via libera in IV Commissione al ddl che introduce il Piano provinciale per la salute: nasce la Consulta per le politiche sociali

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La IV Commissione ha approvato nel pomeriggio il disegno di legge 56 proposto per la Giunta dall’assessore Donata Borgonovo Re, che introduce e disciplina il Piano provinciale per la salute comprensivo anche degli interventi riguardanti le politiche sociali

ospedale

Trento – Il testo è stato largamente emendamento dalla stessa Borgonovo Re per tener conto delle critiche e delle proposte emerse nel corso delle audizioni. Accolte per lo stesso motivo anche alcuni emendamenti proposti da Viola (Progetto Trentino) molti dei quali condivisi da Plotegher del Pd e da De Godenz dell’Upt.

Un forte riequilibrio a favore del “sociale” che nel testo originario del provvedimento appariva troppo assoggettato al mondo della sanità. Si possono riassumere così le correzioni apportate oggi pomeriggio a palazzo Trentini al disegno di legge 56 proposto e largamente emendato prima dell’approvazione dall’assessora Donata Borgonovo Re, per introdurre il Piano provinciale per la salute, all’interno del quale si inseriranno anche gli interventi attuativi della legge sulle politiche sociali. Nel testo che ha ottenuto il via libera della IV Commissione presieduta da Giuseppe Detomas (Ual), sono state recepite anche alcune modifiche chieste da Walter Viola di Progetto Trentino, la più importante delle quali prevede la creazione della “Consulta provinciale per le politiche sociali”, organo di rappresentanza delle associazioni di volontariato e delle organizzazioni professionali del settore sociale, che avrà funzioni consultive e propositive nell’attuazione della nuova legge. Con gli emendamenti dell’assessora che quelli di Viola, ma anche alcuni altri di Plotegher del Pd e di De Gaudenz dell’Upt, sono state sostanzialmetne accolte le critiche e le proposte correttive del ddl, considerato troppo sbilanciato verso la struttura della sanità, emerse dalle associazioni di volontariato e dagli operatori del settore sociosanitario durante le audizioni della settimana scorsa.

Decisivo per il via libera al testo il voto con valore doppio del presidente Detomas che, assente in quel momento Plotegher, si è aggiunto a quelli dei colleghi di maggioranza Lozzer (Patt) e De Godenz (Upt). Contro il ddl della Giunta si sono invece espressi Viola e Zanon di Pt insieme a Cia di Civica Trentina. Il ddl sarà sottoposto tra un mese all’esame finale dell’aula del Consiglio provinciale.

Le principali novità introdotte con gli emendamenti.

Una “Consulta provinciale per le politiche sociali” darà voce in capitolo alle associazioni di volontariato e alle organizzazioni delle professioni che operano nel settore sociale nella fase di definizione Piano per la salute. Questa una delle più importanti modifiche che, su proposta di Walter Viola di Progetto Trentino, sono state condivise dall’assessora Borgonovo Re e recepite nel disegno di legge 56 che disciplina il Piano provinciale per la salute. Nel ddl, che modifica le leggi 13 del 2007 sul welfare e la riforma sanitaria del 2010, corretto oggi con numerosi emendamenti dell’assessore, è stata accolta anche un’altra modifica di Viola che prevede, nella fase di elaborazione del Piano provinciale per la salute, “la partecipazione della collettività e dei portatori di interesse sociale, economico, ambientale e sanitario anche per acquisire proposte e indicazioni”. Ancora, il “Programma sociale provinciale” e non più i singoli atti di programmazione in materia sociale (come prevedeva la versione originaria del ddl), costituirà lo strumento principale della programmazione di medio periodo delle politiche sociali.

Altre novità apportate al testo con gli emendamenti: il piano provinciale per la salute non è più diosciplinato dalla legge provinciale sulla tutela della salute del 2010 bensì dalla legge sulle politiche sociali del 2007; tra i soggetti che dovranno presentare osservazioni e proposte di modifica in merito al Piano per la salute, vi sarà anche la consulta provinciale per la salute (come da questa richiesto nelle audizioni); il Programma sanitario e socio-sanitario provinciale (e non più i singoli atti di programmazione nelle materie sanitaria e sociosanitaria) costituisce lo strumento principale della programmazione di medio periodo delle politiche sanitarie e sociosanitarie; viene disciplinata la procedura di acquisizione dei pareri dei soggetti interessati e formalizzato il fatto che il Programma sanitario e sociosanitario sia approvato dalla Giunta previo parere del Consiglio delle autonomie locali e della commissione consiliare competente. Il Programma avrà durata quinquennale ma potrà anche essere aggiornato

Per Cia (Civica) questa nuova legge sarà di difficile attuazione.

Prima di entrare nel merito degli articoli e degli emendamenti Violetta Plotegher (Pd) ha proposto di modificare il titolo di questo ddl che a suo avviso, per risultare rivoluzionario dovrebbe promuovere un “piano per la salute sociale”, e non solo un piano della salute. Questo per interpretare in modo trasversale gli impatti sulla salute dei cittadini anche delle politiche di altri settori. Giusto quindi per Plotegher l’emendamento con cui l’assessora ha deciso di disciplinare il Piano della salute nella legge 13 sulle politiche sociali anziché nell’ambito della legge 10 sulla sanità. Si tratta infatti di orientare tutti le politiche e gli interventi pubblici – non solo sociali, sanitarie ma anche ambientali, economiche ecc. – a quest’unico atto programmatorio di rango superiore.

Per Claudio Cia (Civica Trentina) difficilmente si riuscirà a tradurre in pratica il Piano per la salute previsto da questo ddl che rischia quindi di ridursi ad una norma in più senza efficacia. Dalle audizioni era emersa la necessità, per non rimanere astratti, di puntare sulla formazione degli operatori sociali e sanitari.

Pietro De Godenz (Upt) ha apprezzato l’emendamento dell’assessora in merito al coinvolgimento della Consulta provinciale per la salute. Per questo ha preannunciato il ritiro dei 10 emendamenti da lui proposti.

Walter Viola (Progetto Trentino) ha chiesto la valutazione dell’assessora in merito ai 26 emendamenti da lui presentati. E ha aggiunto di aver depositato anchge dei subemendamenti, ma resta la necessità di capire la posizione dell’assessora.

Borgonovo Re: il Piano dovrà orientare le altre programmazioni. programmazione L’assessora Borgonovo Re, dopo aver ricordato a Cia la sua condivisione del Piano della salute da lei presentato in Consiglio comunale, ha sottolineato come questo Piano esamina, intercetta e analizza tutte le dimensioni che toccano la vita della persona nella vita della comunità. Parlare quindi di un “piano per la salute sociale” come richiesto da Plotegher creerebbe confusione perché vi sono anche altre dimensioni assorbite nel titolo “Piano provinciale per la salute”. Quanto alla richiesta di Viola di inserire il Piano per la salute tra gli atti di tipo programmatorio previsti dalla disciplina della legge 4 del 1996, secondo Borgonovo Re gli strumenti di programmazione oggetto di questa normativa – tra cui il programma di sviluppo, il piano urbanistico, i patti territoriali, i bilanci, ecc., – sono diversi dal Piano per la salute, che rappresenta un livello più alto, di indirizzo per le altre politiche.

Quanto ai subemendamenti presentati da Viola, secondo l’assessora la Consulta per il sociale non dovrebbe rappresentare sia le associazioni di volontariato che gli operatori attivi nel mondo della sanità, ma semmai solo le prime. Viola ha ricordato a Borgonovo Re che la Consulta per il sociale costituisce una delle richieste più importanti emerse dalle audizioni dei soggetti chiamati ad esprimersi su questo ddl, e dovrebbe rappresentare come nel caso del turismo un tavolo partecipato sia dalle associazioni che dalle professioni. L’emendamento di Viola istitutivo della Consulta per le politiche sociali proposto da Viola è stato poi condiviso dall’assessora.

 

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