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Trento, sinergia pubblico privato per la sicurezza locale

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L’ente pubblico e le categorie economiche collaborano in materia di sicurezza

sicurezza

Trento – Nei giorni scorsi si è tenuta, nel palazzo della Provincia, una riunione informale tra i componenti del gruppo di lavoro in materia di sicurezza, costituito dalla Giunta provinciale nel 2012 e confermato nel 2014, e alcuni rappresentanti di Confindustria Trento, Associazione artigiani e piccole imprese della provincia di Trento e Unione delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo della provincia di Trento. Alla riunione hanno partecipato anche funzionari del Servizio Statistica della Provincia.

Si sta lavorando alla stesura di un protocollo d’intesa, che sarà sottoposto anche a Confesercenti del Trentino, Associazione albergatori ed imprese turistiche della provincia di Trento e Federazione trentina della Cooperazione. Intento comune è attivare una rilevazione sull’eventuale presenza di fenomeni criminali che possano inquinare l’esercizio delle attività economiche o alterare le relazioni all’interno del mondo imprenditoriale o i suoi rapporti con la pubblica amministrazione. Si sono condivisi, fra la Provincia e i rappresentanti delle categorie intervenute, gli obiettivi generali dell’iniziativa e si è convenuto di avviare il lavoro preparatorio che porterà alla sottoscrizione di un protocollo di collaborazione.

Il gruppo di lavoro, composto dal dottor Stefano Dragone (già procuratore capo presso la Procura della Repubblica di Trento), dall’avvocato Nicolò Pedrazzoli, dirigente generale dell’Avvocatura della Provincia, dal dottor Fabio Scalet, dirigente generale del Dipartimento affari istituzionali e legislativi della Provincia e dall’avvocato Sabrina Azzolini, dell’Avvocatura della Provincia, è stato istituito dalla Giunta provinciale con l’obiettivo di acquisire ogni informazione utile ad orientare le scelte politiche e organizzative sul tema della sicurezza in Trentino.

Non si tratta di un’iniziativa, come ha evidenziato il coordinatore del gruppo Stefano Dragone, che si potrà interfacciare con l’attività di polizia giudiziaria. Si tratta sostanzialmente di acquisire, con il supporto e la condivisione, considerate indispensabili, delle categorie economiche, una fotografia quanto più possibile realistica della situazione trentina: una raccolta di informazioni utili per i decisori pubblici, per contribuire ad orientare le scelte sul tema della sicurezza sociale, in raccordo con le altre istituzioni coinvolte.

Quello che si vuole attivare è un dialogo costante e strutturato con il mondo produttivo che possa dare un contributo concreto per prevenire possibili infiltrazioni criminali nel tessuto economico locale. E’ un lavoro, sottolinea l’avvocato Nicolò Pedrazzoli, che sarà impostato assieme alle categorie economiche; è un cantiere aperto che vedrà nuovi incontri e, non appena concordati tutti gli aspetti della collaborazione, un momento di ufficializzazione. Intanto, per sondare il fenomeno dell’infiltrazione criminale in Trentino, si sta lavorando, con l’ausilio del Servizio statistica della Provincia, ad un possibile questionario che permetta di evidenziare sia le esperienze dirette degli imprenditori che la loro percezione della sicurezza in Trentino.

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