NordEst

Trento, Presentato il vademecum antistalking

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L’assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami e la Consigliera di parità Eleonora Stenico hanno presentato questa mattina un vademecum per riconoscere lo stalking e sapere come reagire e a chi rivolgersi.

"Lo stalking – ha detto l’assessore Beltrami – è un fenomeno sommerso ma purtroppo in aumento. Per contrastarlo si deve innanzitutto riconoscerlo, dare un nome a questi comportamenti, e sapere quali contromisure adottare. Per questo abbiamo voluto questo vademecum, per dare alle vittime dello stalking, in prevalenza donne, uno strumento per evitare di subire in silenzio.

Questa iniziativa vuole essere anche un appello forte ai cittadini, alle istituzioni e ai mezzi di comunicazione a tenere alta la guardia, a non sottovalutare fatti che all’apparenza possono sembrare di lieve entità ma che talvolta purtroppo portano a violenze gravi".

Una recente ricerca dell’Osservatorio nazionale sullo stalking evidenzia che negli ultimi otto anni il 20% degli italiani, la maggioranza donne, sono stati vittime di atti persecutori. Una ricerca del 2007 dell’Istat ha rilevato che questi atti colpiscono ogni anno oltre due milioni di donne. Per fronteggiare questo fenomeno il nostro Paese si è dotato nel 2009 di una apposita legge.

Insistenza, ripetitività delle condotte moleste, forte pressione psicologica, l’esistenza di un precedente rapporto tra vittima e persecutore sono gli elementi che caratterizzano lo stalking. Lo stalker, secondo le statistiche, è prevalentemente un uomo con un’età media di 36 anni, nella maggior parte dei casi single, con un buon livello di scolarità e spesso disoccupato. Attese sotto casa, pedinamenti, telefonate insistenti, continui messaggi, bigliettini, sms, e-mail, regali indesiderati, fino alle minacce e ai danneggiamenti: questo è il repertorio classico dello stalker.

Nel vademecum sono riportare dieci regole per difendersi. Conoscere bene le persone con cui ci si relaziona, graduare la diffusione dei propri dati e dei propri recapiti in funzione della conoscenza del partner, manifestare il proprio dissenso di fronte a comportamenti indesiderati, annotarli e tenere traccia, e quindi prova, delle azioni moleste, se necessario modificare le proprie abitudini e prendere accorgimenti per la sicurezza propria e dell’abitazione sono alcuni dei consigli riportati nell’opuscolo. Il libretto è in distribuzione presso gli uffici della Consigliera di parità, in via Jacopo Aconcio 5 a Trento ma sarà distribuito anche presso consultori, biblioteche, uffici pubblici e ospedali. 

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