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Trento omaggia le reliquie di Karol Wojtyla

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Le Sacre testimonianze in ostensione fino al 29 luglio

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Trento – Grande folla presso il Duomo per la messa solenne celebrata dall’arcivescovo mons. Luigi Bressan, che ha omaggiato la figura di Papa Giovanni Paolo II, ricordandone il legame con il Trentino e la visita nel capoluogo il 29 e 30 aprile del 1995.

Tanta gente ed un’atmosfera commossa, di riflessione e preghiera, hanno accompagnato presso il Duomo di Trento l’Ostensione della Reliquia di Papa Giovanni Paolo II. La celebrazione, officiata dall’arcivescovo mons. Luigi Bressan, ha vissuto momenti di forte intensità, confermando quanto la memoria di Wojtyla sia ancora fortemente radicata nella gente.

Grande l’attesa per la rivelazione delle Reliquie. L’ampolla di vetro contenente alcune testimonianze del sangue del beato, è stata incastonata in un’opera in legno di cirmolo realizzata da due artigiani di Fierozzo in Val dei Mocheni (Adriano Moltrer e Martino Bort), raffigurante una stella alpina, fiore simbolo delle Alpi, il cui basamento contiene simbolicamente il granito dell’Adamello, il porfido di Stava e la pietra marmorea del Duomo, i tre luoghi della storia trentina di Wojtyla. La Reliquia è stata collocata a fianco dell’Altare in uno spazio ad essa dedicato e lì rimarrà in ostensione ai fedeli fino a lunedì 29 luglio.

«È stato un momento di forte impatto emotivo – ha detto l’assessore provinciale al turismo Tiziano Mellarini, presente alla cerimonia e artefice dell’iniziativa, grazie ai saldi rapporti di amicizia con il Cardinale Stanislaw Dziwisz, un tempo segretario di Papa Giovanni Paolo II. Questa cerimonia consolida i legami tra Trentino e Polonia, sottolineandone gli aspetti di vicinanza emotiva».

A rafforzare questo concetto, la presenza di un gruppo di donne polacche in costume tipico, che hanno intonato le note di “Madonna nera”, ispirata al celebre quadro del Santuario di Czestochowa, e di un gruppo in costume tipico della Valle dei Mocheni, a simboleggiare un gemellaggio ideale, al quale ha dato la propria benedizione mons. Bressan. «Questa iniziativa – ha detto il Presule – ha un alto valore spirituale e simbolico e contribuisce a rendere più solidi i rapporti fra due terre, la Polonia e il Trentino, dove la Fede ha vissuto e vive esperienze importanti e lo fa nel nome delle figura di Giovanni Paolo II che proprio qui, il 29 e 30 aprile 1995 portò la propria testimonianza».

L’arcivescovo ha poi ricordato come anche il Tour de Pologne, in rampa di lancio per il 27 luglio, sia espressione di unità e fratellanza fra due terre d’Europa e come lo sport racchiuda valori importanti come impegno e sacrificio, che furono quelli di San Paolo, necessari per conseguire la gioia personale.

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