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Trento, Incassa assegno falso: banca deve risarcire somma

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Il cliente truffato si è rivolto ad associazione consumatori

Trento – Non sapeva di aver incassato un assegno falso, ma dopo essersi visto stornare dalla banca che aveva gestito l’operazione i 9.800 euro incassati, si è rivolto al Centro consumatori di Trento e all’Arbitro bancario finanziario, che ha dato ragione al cliente e condannato l’istituto di credito a risarcirlo della somma.

Come riporta il Crtcu, il consumatore aveva messo in vendita un orologio del valore di 9.800 euro su un sito di annunci, ricevendo successivamente l’interesse di un acquirente.

Accordatisi sul prezzo, si erano entrambi recati in banca per l’incasso dell’assegno, senza che la banca evidenziasse anomalie. Solo successivamente all’accredito della somma la banca aveva poi comunicato la natura fraudolenta del titolo, stornando la somma accreditata. Assistito dal Centro consumatori, ha proposto un ricorso all’Arbitro bancario finanziario, che ha condannato la banca a risarcire.

  • In breve

I carabinieri della Stazione di San Vigilio di Marebbe, dopo alcuni accurati accertamenti e verifiche, hanno denunciato per peculato e omesse comunicazioni all’autorità sei persone, tutti cittadini italiani non residenti nella provincia di Bolzano, che dal 2016 a oggi si sono alternati nella gestione di una multiproprietà che ospita turisti nel comune di San Vigilio di Marebbe. I militari hanno accertato come il mancato versamento della tassa ammonta a circa 30.000 euro, mai versati. Nessuno dei gestori inoltre, ha mai provveduto in questi anni a comunicare le generalità dei clienti che hanno soggiornato presso la nota struttura turistica, tenendo all’oscuro le frequentazioni all’autorità di pubblica sicurezza. Le violazioni riscontrate dai carabinieri, riguardano in particolare sia il mancato versamento della prevista tassa di soggiorno, sia l’omessa comunicazione delle generalità dei clienti alloggiati presso la struttura ricettiva, così come previsto dall’articolo 109 del testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza. Le persone coinvolte sono il legale rappresentante della struttura, una 40enne di Palma Campania (NA), e quindi per l’anno 2016-17 un uomo di 47 anni residente a Monza, una donna di 46 anni residente a Palermo che ha gestito la struttura tra il 2017 e 2018, un leccese di 43 anni che ha gestito la multiproprietà nel periodo 2018-2019, un 67enne di Ostuni (BR) che ha gestito l’attività nel successivo periodo gennaio – giugno 2019 e infine un uomo di 61 anni, residente a Porto Torres (SS), che ha gestito la multiproprietà da giugno 2019 sino a oggi.

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