Dopo molti pasticci e tante polemiche locali, nel settore scatta la tassa sul turismo
Trento – La tassa di soggiorno in Trentino entrerà in vigore non da maggio, come annunciato, bensì da novembre. Lo spiega l’assessore provinciale al turismo, Michele Dallapiccola, riferendo che la Giunta ha prediposto un emendamento apposito, accogliendo le richieste di Asat e di Unat, perché “gli operatori turistici hanno constatato l’impossibilità di modificare i cataloghi vacanze riferiti alle proposte per l’estate 2015, che, all’approvazione della norma, a dicembre 2014, erano già stati stampati”.
“La motivazione – sottolinea l’assessore Dallapiccola – che ci ha spinto ad accogliere la richiesta di Asat e di Unat di procrastinare da maggio a novembre l’applicazione della tassa, risiede nel fatto che gli operatori turistici, non appena ne è stata ufficializzata l’entrata in vigore, hanno constatato l’impossibilità di modificare i cataloghi vacanze, riferiti alle proposte per l’estate 2015; cataloghi che, alla data di approvazione della norma, a dicembre 2014, erano già stati stampati. In pratica la nuova tassa, se entrasse in vigore già nella prossima stagione estiva, finirebbe per essere a carico solamente degli operatori turistici. Di qui l’esigenza, per non gravare sul tessuto produttivo vista la mancata possibilità di attribuzione ai clienti della corresponsione del tributo, di rimandarne l’applicazione alla stagione turistica successiva”.
“In merito all’applicazione della tassa – evidenzia l’assessore Dallapiccola – è in fase di approvazione il relativo regolamento, che riguarda tutte le strutture turistiche gestite in forma imprenditoriale. Questo passaggio è fondamentale e mi permette di ricordare pertanto che il provvedimento della tassa vale anche per tutti gli appartamenti utilizzati a scopo imprenditoriale. Risultano esclusi dal pagamento solamente gli appartamenti privati”.
Con l’occasione l’assessore Dallapiccola ricorda che per chi utilizza gli appartamenti a scopo turistico e ne omette la relativa comunicazione al comune di appartenenza, è inasprita la sanzione amministrativa, oggi fissata in una cifra che può arrivare fino a 600 euro.
“Per quanto riguarda la copertura di bilancio derivante dallo spostamento – conclude l’assessore Dallapiccola – preciso che si attinge in parte a risorse già presenti che erano state accantonate per sviluppare progetti di interambito tra le singole Apt mentre la parte mancante è considerata sostenibile momentaneamente all’interno del fondo di riserva, soprattutto se si considera che la tassa di soggiorno sarà un gettito, un introito, che d’ora in poi diventerà strutturale per il bilancio provinciale”.