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Trento, ancora una fumata nera in Consiglio provinciale: Minoranze non entrano, si torna in Aula il 13 dicembre

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Dopo l’accordo di queste ore sulla Giunta provinciale, ancora stallo in Consiglio provinciale. Le minoranze non entrano in Aula: all’appello manca il quorum. Per regolamento, per procedere alla votazione del presidente del Consiglio devono essere presenti in Aula i 2/3 dei consiglieri


 

Trento – Dopo una prima sospensione richiesta dalle minoranze (si veda la nota precedente, qui il link) la presidente provvisoria Lucia Coppola ha chiesto al consigliere Bisesti di procedere con l’appello per verificare la presenza del quorum strutturale (di due terzi dei consiglieri, 24 consiglieri) previsto da regolamento per procedere con la votazione per la nomina del presidente del Consiglio. Nell’emiciclo erano presenti 22 consiglieri, Coppola ha quindi affermato che incorre l’obbligo di sospendere il Consiglio che verrà riconvocato mercoledì 13 dicembre. Ha affermato di confidare nel lasso di tempo perché ci possano essere contatti importanti e significativi in modo da arrivare al 13 dicembre con una situazione finalmente definita.

Giulia Zanotelli (Lega) è intervenuta evidenziando l’assenza delle minoranze in Aula: visto il confronto che c’è stato tra loro, sarebbe importante capire le ragioni dell’assenza e se c’è margine di rientrare in Aula, ha detto.

Coppola ha precisato di non poter essere la persona che dirime la vicenda e ha ribadito l’assenza di condizioni per proseguire con il voto.

Daniele Biada (Fratelli d’Italia) ha chiesto, se possibile, di avere una sospensione di un’ora per avere un incontro con la minoranza e cercare di convergere su questo punto. Non c’è motivo e utilità di arrivare a mercoledì prossimo, ha dichiarato.

Vanessa Masè (La Civica) ha definito il modo di procedere inconsueto, per il senso istituzionale a cui tutti sono richiamati, sarebbe dovuta una motivazione. Ha chiesto una sospensione, come avveniva la scorsa legislatura.



Coppola
ha precisato quindi di aver scelto come procedere tra due possibilità: fare l’appello prima di aprire la votazione oppure aprire direttamente la votazione. In entrambi i casi, ha sottolineato, il risultato sarebbe stato comunque lo stesso. Non sono interpretazioni, ha aggiunto: da regolamento se non c’è il quorum di 24 consiglieri non si può procedere alla votazione. Si è detta comunque disponibile a sospendere e riverificare un’ora dopo.

Roberto Paccher (Lega) ha detto che è grave che, dopo la sospensione di un’ora, le minoranze non si presentino ai lavori. Ha detto di non accettare una chiusura della seduta odierna del Consiglio così frettolosa. Le persone vengano in Aula, ha esortato, e spieghino che non si è trovato un accordo e che non vogliono nominare il presidente del Consiglio provinciale. Che si assumano la responsabilità di non fare una nomina così importante.

Claudio Soini (Noi Trentino per Fugatti presidente) ha ribadito la necessità di una sospensione, ci penserà la maggioranza a interloquire con le minoranze.

La sospensione è stata accordata e dopo un’ora, alle 12.40, sono ripresi i lavori in Consiglio dopo la seconda sospensione della mattinata. All’appello hanno risposto 21 consiglieri. La presidente Coppola ha precisato che, vista la mancanza del quorum strutturale, non si può procedere alla votazione, né chiedere chi è disponibile a essere votato. Ha quindi rinviato il Consiglio al 13 dicembre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30, con l’auspicio di addivenire in questo lasso di tempo ad una soluzione. Ha espresso anche piena disponibilità per convocare un’eventuale nuova riunione dei capigruppo.

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