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Trattative intense per Rosalpina: sul nostro Blog, tecnici, operatori e politici COMMENTANO

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(Tutti i commenti Anonimi che offendono, sono contrari alla morale pubblica e non produttivi per il confronto, non saranno pubblicati a discrezione della redazione. L’anonimato serve per tutelare, non per denigrare!)

Il salvataggio Rosalpina –
Tempi stretti e molti soldi da recuperare in pochi giorni per salvare Nuova Rosalpina spa. Il collegio sindacale della società, guidato da Celestino Gubert, è pronto a portare i libri in Tribunale se entro i primi giorni di luglio non si troveranno almeno 2 milioni di euro. Ma la situazione non è così semplice come appare, anzi tutt’altro. Anche in caso di concordato ci sarrebbero notevoli ostacoli da superare nella procedura, vista la situazione finanziaria della società. Pierleonardo Bancher, presidente Rosalpina, insiste sulla necessità di salvare gli impianti. Precisa – dati alla mano – come siano già molti i primierotti che nei giorni scorsi hanno versato concretamente la propria quota.

GUARDA L’INTERVISTA AL PRESIDENTE DI NUOVA ROSALPINA

L’Assemblea straordinaria – Nel caso non si riuscisse a raccogliere il capitale necessario entro pochi giorni, sarebbe necessario convocare urgentemente l’assemblea straordinaria della società per la messa in liquidazione e la nomina del liquidatore.

Il fallimento – Drammatiche sarebbero certamente le conseguenze se Rosalpina arrivasse davvero ad un fallimento. Anche se in molti sono pronti a scommettere che ci sono già importanti investitori locali e non, pronti ad acquistare gli impianti alla metà del loro valore. A rischio anche la ricapitalizzazione di Siati che potrebbe diventare il nuovo soggetto – in caso di fallimento Rosalpina – che gestirà le due aree sciabili.

Provocazione o mossa reale?  – Dopo il blocco ai prezzi degli skipass, in piena polemica sugli impianti, la presidente del Consorzio impianti a fune di San Martino di Castrozza, Valeria Ghezzi, annuncia l’intenzione di voler uscire dall’Apt da parte del Consorzio. Una decisione assunta il 25 giugno scorso con i voti favorevoli di Funivie Seggiovie San Martino, Castellazzo e Impianti turistici Rolle; contrari alla drastica scelta: Nuova Rosalpina e Siati.

La lettera –
Nella sua lettera, Valeria Ghezzi riferisce di una scelta ponderata in base allo statuto Apt: "Il fatto che il protocollo e il progetto di collegamento che ne rappresentava il punto focale, non sia stato condiviso, significa che il comparto sci non è riconosciuto all’interno dell’Apt come settore portante della valle. Cosa che per noi significa il recesso". Un aspetto di peso per la stessa Apt, dove confluiscono almeno 140mila euro dagli impiantisti. L’intenzione del Consorzio è quindi quella di aprire una seria riflessione sulle scelte per il Primiero.

  • LA RIFLESSIONE/La Politica che non c’è? – In molti in queste ore, si chiedono che fine abbia fatto la politica a Primiero. Quella vera s’intende, "vecchio stampo" che sapeva decidere quando era necessario, assumendosene poi le conseguenze. In un momento in cui proprio la politica potrebbe trovare la mediazione necessaria per appianare divergenze tra impiantisti, settore turistico ed operatori locali. La situazione è certamente più pesante di quanto appaia. Non  c’è in ballo un incarico, o una sedia da riempire, ma qualcosa di molto più importante, ciò che più conta per tutti: la credibilità di una valle. Per questo è fondamentale che si decida al più presto e con convinzione, da che parte andare. Meglio tardi che mai, si potrebbe aggiungere. Senza tentennare almeno questa volta, rialzando la testa con coraggio ed orgoglio! Gli impiantisti hanno deciso con chiarezza, i contrari hanno detto la loro, la gente in qualche modo si è schierata e i nostri politici e amministratori nelle stanze dei bottoni?

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