NordEst

Tragedia A4, Otto persone indagate

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Sono otto le persone indagate dalla Procura della Repubblica di Treviso dopo la strage sull'autostrada A4.

Si ipotizza un eventuale concorso di responsabilità nell'incidente che, lo scorso 8 agosto, a Cessalto, sulla A4 Venezia-Trieste, ha causato la morte di 7 persone. Per verificare tale ipotesi ha disposto perizie tecniche, in vista delle quali ha emesso informazioni di garanzia per l'ipotesi di reato di concorso in omicidio colposo.

I provvedimenti sono stati adottati, quali atti dovuti, nei riguardi di tre dirigenti di Autovie Venete (l'ad Pietro Del Fabbro, il dg Enrico Razzini e il suo predecessore, Riccardo Riccardi, ora assessore ai trasporti della Regione Friuli Venezia Giulia) e di 5 persone responsabili a vario titolo della ditta di autostrasporto di Tombolo (Padova) proprietaria del Tir.

La volontà della Procura di risalire alle cause dell'incidente era emersa in maniera palese già nei giorni scorsi, quando aveva deciso di non archiviare l'inchiesta in seguito alla morte dell'autista del Tir (il cittadino polacco Roman Baran, di 48 anni, deceduto nello scontro), ma aveva disposto il sequestro del guard rail del tratto di autostrada nel quale è avvenuto l'incidente. Le perizie riguardano sia il Tir, sia il guard rail.

Fiduciosi i dirigenti di Autovie Venete

"Quello della Procura della Repubblica di Treviso è un atto dovuto ed è corretto indagare anche in questa direzione. Ma noi siamo assolutamente fiduciosi": è il commento dell'ad di Autovie Venete, Pietro Del Fabbro, all' iscrizione nel registro degli indagati dei vertici della società per l'incidente sull'A4 dell'8 agosto in cui morirono sette persone. "Noi abbiamo fatto tutto quello che la normativa prevede e abbiamo eseguito tutti gli accertamenti tecnici che ci sono stati finora richiesti. Anche sulla scorta dei risultati delle nostre indagini – ha concluso – siamo assolutamente sereni e fiduciosi".

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