Primo Piano Trentino Alto Adige

Tradizioni nelle vallate dolomitiche ladine

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Presentato l’atlante etnografico dei territori dei “Monti pallidi”

ladini

Trento – Cinque volumi, 1450 pagine, 182 date calendariali, 144 approfondimenti tematici, 19 carte tematiche, 900 voci bibliografiche e quasi 8 anni di lavoro. Sono i numeri della pubblicazione “Tradizioni nelle vallate dolomitiche ladine” realizzata dall’etnografo Alessandro Norsa ed edito dall’Istituto Ladino Micurá de Rü di San Martino in Badia con il sostegno della Regione autonoma Trentino-Alto Adige. Presentato oggi in Regione, l’atlante etonografico offre un inedito ed interessante filo di Arianna a chi voglia avvicinarsi ai territori dei “Monti pallidi” per coglierne l’anima. Oggetto dell’indagine, che ha comportato 147 interviste, non è la grande storia, ma il quotidiano, il calendario contadino e le piccole storie della gente, per scoprire le leggi più profonde e antiche secondo cui sono regolate le comunità ladine.

“Un’opera molto importante – ha detto l’assessore regionale alle minoranze linguistiche Giuseppe Detomas nel corso della presentazione – uno dei capisaldi della produzione scientifica ladina che raccoglie una serie di tradizioni che sono alla base dell’identità ladina”. “Con questa indagine – ha detto ancora Detomas – possiamo meglio comprendere le dinamiche e le contaminazioni della cultura ladina da parte delle tradizioni circostanti”. “Questa pubblicazione qualifica molto anche l’impegno della Regione nei confronti delle minoranze linguistiche – ha detto ancora Detomas – che si realizza grazie all’attività degli istituti culturali della Ladinia, con cui esiste, da anni, un rapporto di grande collaborazione, compreso quello di Colle Santa Lucia in provincia di Belluno. Gli istituti culturali, ha concluso Detomas – sono un prezioso strumento operativo, che ci consente di essere efficaci nelle nostre azioni”. Alla presentazione era presente anche il direttore dell’Istituto Ladino Micurá de Rü, Leander Moroder che ha rimarcato quanto sia opportuna e strategica la collbarazione fra i diversi istituti culturali ladini.

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