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Tour Operator Valtur, Cisl: “Licenziamento per 108 dipendenti e altri 123 stagionali”: villaggi chiusi dalle Dolomiti al Sud

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Vertenza in salita per i lavoratori Valtur – spiega Fisascat Cisl – situazione difficile per i dipendenti del tour operator acquisito due anni fa dal gruppo Investindustrial

Mancato avvio delle attività dei villaggi estivi di Capo Rizzuto, Favignana, Ostuni, Porto Rosa, Torre Chia, Simeri, Garden Club Toscana e Colonna Beach. Ma anche in montagna, a Pila, Marilleva, Sestriere e Principe di Marmolada

 

NordEst – Il tour operator italiano – conferma la Cisl – ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per i 108 lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, a cui si aggiungono 123 lavoratori a tempo determinato.

Confermato  secondo quanto scrive il sindacato Cisl: “Il mancato avvio delle attività dei villaggi estivi di Capo Rizzuto, Favignana, Ostuni, Porto Rosa, Torre Chia, Simeri, Garden Club Toscana e Colonna Beach.  Sarà interrotta anche l’attività dei villaggi invernali di Pila, Marilleva, Sestriere e Principe di Marmolada”.

A confronto al ministero dello Sviluppo Economico, il tour operator ha inoltre confermato le intenzioni di rinegoziare i contratti attivi e di cedere le strutture ricettive incassando la contrarietà dei sindacati e del dicastero che ha richiamato alla responsabilità il fondo investitore.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs critici

Hanno stigmatizzato la gravità del comportamento di una azienda che sviluppa occupazione prevalentemente stagionale per circa 1200 persone, in alcune zone d’Italia talvolta quasi la totalità dell’occupazione turistica.

«Si concretizza il rischio vendita a “spezzatino” paventato con l’avvio della fase liquidatoria, è purtroppo evidente che non c’è nessuna intenzione di salvaguardare il perimetro aziendale di una azienda che rappresenta l’Italia nel mondo e che nel Mezzogiorno ha rappresentato una risorsa occupazionale ed economica fondamentale – ha dichiarato Elena Vanelli dell’ufficio sindacale Fisascat Cisl – sollecitando la prosecuzione del tavolo al dicastero dello Sviluppo Economico.

Il ministero – ha aggiunto la sindacalista – ci ha informati dell’interesse da parte di alcuni imprenditori a rilevare il soggetto unico e ha sollecitato Valtur a verificare la possibilità di questa strada per mantenere l’integrità del marchio. Come sindacati – ha precisato – abbiamo chiesto all’azienda di invertire la marcia e di trovare un compratore che mantenga l’unità del marchio. Tenteremo di gestire in sede sindacale la procedura di licenziamento collettivo avviata proprio in procinto dell’apertura della stagione estiva», ha concluso la sindacalista.

  • Vertenza Trony – Si complica la vertenza dei circa 500 lavoratori dei 35 negozi del marchio Trony a gestione Dps Group. Il Giudice fallimentare del Tribunale di Milano non ha riscontrato le condizioni previste dalla normativa per fornire l’autorizzazione all’esercizio provvisorio dei punti vendita; il curatore fallimentare effettuerà intanto la pubblicità per poi procedere alla vendita ed agli altri atti di liquidazione che dovrebbero presumibilmente concretizzarsi entro un mese e mezzo.  «I lavoratori restano con il fiato sospeso in quanto a seguito del non accoglimento dell’esercizio provvisorio il curatore fallimentare verosimilmente dovrà dare pubblicità alla messa sul mercato degli asset aziendali – ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto – pur rispettosi delle determinazioni raggiunte dal giudice fallimentare competente crediamo sia necessario che l’iter di cessione che si attiverà da qui a breve abbia tempi stretti e sia finalizzato a conservare il maggior numero possibile dei punti vendita e, possibilmente, di occupati» ha aggiunto il sindacalista».
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