NordEst

Sul Bondone e al Tonale, Valanghe pilotate con un sistema innovativo

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Si tratta di una tecnica molto innovativa, sperimentata per la prima volta in Trentino. Sul Bondone, una campana di acciaio, di costruzione francese, contenente una miscela gassosa, idrogeno e ossigeno, viene fatta esplodere. L'esplosione, innescata da un telecomando, avviene all'interno della campana, agganciata ad un elicottero con un cavo lungo 15-20 metri, ad un'altezza di 3-4 metri dal manto nevoso. Il distacco della valanga è provocato dall'onda d'urto dell'esplosione.

Gli interventi di distacco controllato di valanghe effettuati mercoledì in Bondone con l'ausilio di un elicottero di una ditta specializzata altoatesina sono stati una quindicina, concentrati sui versanti soprastanti la strada che da Lagolo sale alle Viote e la strada che da Garniga porta alle Viote, strade rimaste chiuse fino a mercoledì appunto per pericolo valanghe e che ora possono dunque essere riaperte.

Le esplosioni non hanno provocato grosse valanghe, limitandosi a smuovere la neve in maniera localizzata, dimostrando con ciò l'avvenuto assestamento della neve stessa. Una certa quantità di neve è comunque caduta fin sulle strade.

L'intervento, ideale con questo tipo di tecnica subito dopo una nevicata, non era possibile fosse fatto prima a causa delle avverse condizioni atmosferiche che impedivano l'utilizzo dell'elicottero. La neve ha dunque avuto il tempo di assestarsi.

Diversa la tecnica utilizzata invece al Passo del Tonale, dove è intervenuto direttamente un mezzo del Nucleo elicotteri dei Vigili del Fuoco di Trento e dove si è impiegato il più tradizionale esplosivo al plastico: le esplosioni provocate sono state in questo caso circa 20 complessivamente. L'esplosivo è stato sganciato, con cariche da 5 chilogrammi ognuna, dall'elicottero sui versanti che stanno sopra la strada che da Vermiglio porta al Passo del Tonale. In alcuni casi si sono verificati grandi distacchi di neve, che si è accumulata sui canaloni, in altri casi l'accumulo è stato più modesto. Anche in questo caso l'intervento ha svelato un buon grado di assestamento del manto nevoso in quota.

Il doppio intervento è stato portato a termine dai nivologi di Meteo Trentino con il Nucleo Elicotteri della Provincia, ma preziosa è stata la "consulenza" dei responsabili delle locali Commissioni locali valanghe, presenti in tutti i comuni dove storicamente vi è il problema valanghe. In Trentino le Commissioni valanghe sono 39, con 250 commissari circa, "sentinelle" locali che hanno il compito di tenere sott'occhio la situazione, supportando i sindaci nelle decisioni relative all'incolumità pubblica.

I tecnici della Provincia sono chiamati dai Commissari quando la situazione è particolarmente critica ed è appunto grazie a questa sinergia tra i tecnici più esperti della Protezione civile e l'esperienza storica dei commissari locali che simili interventi possono essere condotti con efficacia.

Giovedì mattina altri interventi di distacco controllato di valanghe erano in programma in Primiero, a Passo Cereda, Passo Rolle e Passo Fedaia, ma il forte vento in quota ha impedito i voli dell'elicottero. L'attività di vigilanza sul rischio valanghe prosegue ora con il costante presidio a terra. Non appena calerà il vento, forse già sabato o domenica, si riprenderanno le attività di distacco controllato mediante l'uso della campana o con esplosivo al plastico, a partire dalle zone dove si sono nel frattempo creati, a causa del vento, grossi accumuli di neve.

A collaborare alle operazioni di mercoledì, vi sono stati anche i tecnici della Viabilità e uomini delle forze dell'ordine (polizia municipale e carabinieri), oltre a vigili del fuoco volontari, impegnati nelle necessarie verifiche a terra durante le operazioni e nella preventiva chiusura di strade e sentieri.

Bilancio molto positivo dunque, perché da un lato si sono sperimentate due tecniche diverse, mentre dall'altro si è riusciti a smuovere neve instabile in alcuni punti. Discreta tranquillità dunque sul pericolo valanghe, per il quale era stato indicato fino a ieri il livello 3 (in una scala fino a 5), mentre oggi si va verso un miglioramento della situazione con un grado di rischio valanghe che si sta dunque assestando sul livello 2.

Resta, in ogni caso, l'incognita dei prossimi giorni, caratterizzati dalla presenza di forte vento proveniente da nord che può provocare, come detto, accumuli di grandi quantità di neve. In una situazione generale che tende a migliorare ci possono dunque essere ancora situazioni di elevata pericolosità. Grande cautela dunque a tutti gli escursionisti e scialpinisti, invitati ad evitare tutte le zone dove ci sono accumuli da vento, oltre all'adozione delle solite precauzioni ordinarie: essere accompagnati da esperti ed avere l'Arva acceso.

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