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Sanità, l’Assessore Zeni a Primiero: confronto con le APSP e incontro pubblico, rassicura sulla Convenzione con Feltre

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Incontro molto più pacato venerdì scorso a Primiero, rispetto al clima più vivace di questi giorni nella vicina comunità di Fiemme, dove si discute sul futuro dell’ospedale locale. Inevitabile l’apprensione della popolazione e di molte famiglie

di Liliana Cerqueni

Primiero (Trento) – Prima gli incontri con le Apsp locali e poi con la cittadinanza in serata. Giornata intensa, quella di venerdì scorso a Primiero, per l’assessore provinciale, Luca Zeni. Che la salute non sia solo assenza di patologia ma uno stato di benessere psicofisico generale, ce l’ha ricordato l’Assessore provinciale, in occasione dell’incontro con la popolazione, organizzato dal circolo PD locale. Un concetto più ampio quindi, rispetto ciò che noi normalmente consideriamo, ma che è di sostanziale rilevanza per comprendere l’importanza della scelta di stili di vita corretti, della prevenzione, della cura di sè e, per indotto, anche dell’intero tessuto sociale a cui apparteniamo.

Il sistema sanitario trentino

La serata di presentazione del sistema sanitario trentino è stata sorretta e suffragata da dati precisi e puntuali sullo stato attuale, riferiti ai parametri nazionali e accompagnati da comparazioni utili a capire la complessità degli aspetti organizzativi ma anche strettamente umani del problema ‘salute’, che riguarda il cittadino soprattutto nei momenti di maggior esposizione alla fragilità. La spesa sanitaria nella nostra provincia ammonta a un miliardo e 200 milioni (circa un quarto dell’intero bilancio) di cui la metà va a coprire i costi dei 7 ospedali operanti nei territori ( Trento, Rovereto e le valli) e la convenzione con l’ospedale di Feltre per il sevizio a Primiero.

L’altra metà di spesa è da attribuire ai servizi extra ospedalieri, tra cui le varie forme di assistenza al malato, le convenzioni con le case di riposo, guardie mediche, servizio pediatrico ecc. oltre che la gestione dei 7600 dipendenti. La Sanità trentina, ha spiegato l’Assessore Zeni, si è guadagnata il secondo posto (dopo il Veneto) a livello nazionale come efficienza e risultati; nel panorama europeo è considerata tra le migliori regioni nella gestione degli aspetti sanitari. Le tecnologie cambiano rapidamente, il mondo stesso è in continua mutazione e ciò che permette al Trentino di reggere e operare ad alti livelli è la continua comparazione, la ricerca, il confronto innovativo.

Toccando uno dei temi che più preoccupano il cittadino utente, i tempi d’attesa per gli accessi al Pronto Soccorso, il Trentino si è aggiudicato il podio per tempistica più bassa d’Italia: il 70% delle richieste viene esaurita entro 4 ore e il 50% entro le 2 ore. Qualche presente tra il pubblico, ha sollevato il caso dei lunghi tempi d’attesa presso l’ospedale di Feltre e ha esortato ad intervenire per verificare e prendere provvedimenti, trovando pieno consenso da parte dell’Assessore che chiarirà su questo aspetto.

Anche con il sistema dei RAO (adottato in Trentino ed esportato nel resto del Paese), che riguarda e regolamenta le priorità di accesso alle prestazioni ambulatoriali e strumentali da parte del medico che valuta a seconda dell’urgenza, i tempi sono stati ottimizzati: il 95% delle richieste viene evaso in 3 giorni, il 95% in 10 giorni e il 97% in 30 giorni. Una parentesi, e non tanto secondaria, viene aperta sugli interventi dell’elisoccorso che va ad affiancare il soccorso a terra. L’Assessore ha confermato che è indispensabile implementare nuove piazzole di atterraggio e potenziare il servizio con più visori notturni. Tanto per ricordare le cifre di elisoccorso, spegnendo un po’ le recenti polemiche sorte proprio sui voli, gli interventi dell’elicottero sono stati nello scorso anno 352 su 365 giorni. Dato inconfutabile sulla necessità del servizio che, è stato dimostrato, dimezza i decessi per infarto ed ictus grazie alla tempestività dell’intervento.

La riforma delle APSP

Le informazioni che ci arrivano sui cambiamenti della società trentina dimostrano come anche nella nostra provincia non si sfugga al trend nazionale, anche se con qualche leggera diversificazione: è calato il dato di mortalità (le principali cause di morte riguardano patologie cardiovascolari, tumori e malattie nervose), aumentando la popolazione anziana, ma è sceso anche il dato nascite rispetto il passato. L’invecchiamento della popolazione impone, anche in prospettiva, riflessioni politiche, scelte e decisioni strategiche che permettano di fronteggiare una realtà che vede un aumento significativo di casi di non autosufficienza, tenendo conto che già ora, tra i 17.500 casi conosciuti di non autosufficienza, circa la metà è a carico della famiglia e l’altra parte a carico dei servizi che offrono alta qualità ma non in grado di accogliere la totalità delle richieste. Il tema anziani impegnerà fortemente nei prossimi anni e i dati sulle patologie più diffuse (degenerazione mentale, seria disabilità fisica…) creano già da ora la consapevolezza di futuri bisogni. Attualmente, specifica l’Assessore, manca chi fa le politiche di distribuzione delle risorse, ed esprime la convinzione che l’assegnazione di poteri e responsabilità maggiori ai territori possano creare le condizioni di un agire più mirato.

Convenzione con Feltre e ICEF

Nel corso del dibattito a fine serata, l’Assessore ha risposto ad alcuni quesiti posti dai presenti. Alla domanda sul rapporto costo/prestazione sanitaria, il più alto in Italia dopo l’Alto Adige, viene spiegato come nella voce costi gravino aspetti aggiuntivi che in altre regioni non sono presenti come ad esempio i compensi più alti del personale, i costi per le quote delle Rsa, le cure dentarie, le esenzioni, la fisioterapia per gli ammalati di SLA.

Viene chiarita anche la questione ICEF (Indicatore Condizione Economica Familiare) che, secondo gli operatori, registra un calo nella richiesta di servizi a fronte dell’aumento delle tariffe. Zeni replica che la richiesta non è calata, è cambiata: alcune fasce di utenza scompaiono e ne rientrano altre che cambiano e spiegano il fenomeno. L’Assessore fa presente anche la prospettiva che in futuro venga estesa l’applicazione della modalità ICEF anche alle case di riposo.

Alla preoccupazione sulle sorti dell’ospedale di Feltre, su cui aleggiano ipotesi e proiezioni che durano già da qualche tempo, l’atteggiamento dell’Assessore Zeni è rassicurante. La convenzione con Feltre è stata rinnovata con aggiunte rispetto quella precedente, riguardanti i ticket (inferiori rispetto all’utenza veneta) e le esenzioni. Timori sfatati quindi, per il momento.

La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.”

(Organizzazione Mondiale della Sanità, 1948)

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