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Sanità, entro giugno la Regione Veneto prevede di pagare tutti i fornitori

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Zaia “Potevamo pagare con soldi nostri bloccati dal patto di stabilità, ma il governo ha voluto fare la banca e chiesto gli interessi”

ospedale

“I fondi della seconda tranche per il pagamenti dei debiti pregressi delle nostre Ulss, pari a 810 milioni di euro, saranno accreditati alle Aziende sanitarie entro giugno, per essere immediatamente utilizzati per pagare i debiti verso i fornitori. Abbiamo firmato con il Ministero dell’Economia e Finanze il necessario contratto, rispettando gli impegni che avevamo preso con i fornitori”.

Lo annuncia il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, dopo che il Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale Domenico Mantoan ha materialmente siglato il documento al Mef.

Gli 810 milioni si aggiungono ai 777 milioni già erogati, per un totale di 1 miliardo 587 milioni.

“La soddisfazione per aver risposto alle sacrosante necessità dei nostri imprenditori e fornitori è grande – aggiunge il Governatore – ma grande è anche l’amarezza di aver dovuto subire il diktat di uno Stato sempre più banca e sempre meno vicino ai suoi cittadini, che ci ha costretto a contrarre di fatto un mutuo a titolo oneroso, dopo aver bloccato in tesoreria centrale soldi veri del Veneto e dei Veneti grazie alla tagliola del Patto di Stabilità. Con quei soldi avremmo pagato tutti senza chiedere un euro a Roma, e invece siamo stati costretti a contrarre un debito. Ormai Roma con una mano ti blocca quello che hai e con l’altra ti prende tutto ciò che può. Così non può andare avanti”.

“Aver mantenuto a tutti i costi un impegno solenne preso con i fornitori – dice da parte sua l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – è un motivo di vanto per la Regione. Ma il sacrificio che abbiamo dovuto fare deve essere l’ultimo. Nel nuovo Patto per la Salute in corso di definizione dovrà essere chiarissimo il concetto del chi rompe paga, così come non se ne farà nulla, per quanto ci riguarda, senza l’esplicito inserimento e l’immediata attivazione del criterio dei fabbisogni e costi standard”.

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