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Sait Trentino, cala il fatturato ma il bilancio tiene: utile di 1,6 milioni, soffrono i negozi in periferia

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Consorzio Sait in assemblea al Palarotari: anno ancora difficile per i consumi, penalizzati dalla crisi e dal maltempo e quindi dal calo delle presenze turistiche: fatturato di 300 milioni (320 l’anno precedente), 2 milioni di risparmi sui costi di gestione (personale e trasporti, meno 4%). Utile di 1,6 milioni, ai soci 3,5 milioni di ristorni e 1 di dividendi. 37,8 milioni di sconti, di cui 29,2 riservati ai soci (600 mila euro in più dell’anno precedente). Il gruppo garantisce occupazione stabile a quasi mille persone (967)

Esterni sede sait

Trento – Il Sait, consorzio della cooperazione di consumo, chiude in modo prudente il bilancio 2014, con un fatturato in flessione del 6% da 320 a 300 milioni di euro (360 se si considerano anche Superstore e circuito Gol), ma sempre in territorio positivo, con un utile di 1,6 milioni di euro (2,2 nel 2013) anche grazie alla diminuzione dei costi di gestione.

“Abbiamo contenuto i costi gestionali risparmiando complessivamente circa 2 milioni di euro – afferma il direttore Luigi Pavana – tra personale e trasporti, calati di circa il 4%. Questo ci ha consentito di compensare l’effetto negativo sulle vendite con un risultato positivo, che consideriamo soddisfacente considerato il periodo. Abbiamo trasferito alle nostre associate 3.412.000 euro di ristorni e 1.054.000 euro di dividendi”.

Il Sait dà lavoro direttamente a 674 persone, cui si aggiungono i 46 dipendenti del circuito Gol e 247 di Trento Sviluppo, la società partecipata che gestisce i due superstore, per un totale che sfiora il migliaio di occupati.

“L’andamento del 2014 e anche questi primi mesi del 2015 ci impongono una autocritica – ha commentato il presidente Renato Dalpalù  – dobbiamo ragionare sul cambiamento all’interno della filiera industriale che parte dalle Famiglie Cooperative e arriva al consorzio.

Ad esempio, occorre affrontare con pragmatismo il tema delle fusioni, anche se non vanno considerate la panacea di tutti i mali. Occorre un approccio a 360 gradi. Ci sono negozi che staccano venti scontrini in mezza giornata, con costi altissimi di mantenimento e di trasporti. Dobbiamo essere realisti. Questo sarà il tema che affronterò con i soci all’assemblea di domenica”.

Crisi dei consumi e corsa alle promozioni

Soffrono i negozi in periferia, oltre quelli di fondo valle, e il calo dei turisti lo scorso anno dovuto all’andamento climatico decisamente sfavorevole si è sentito un po’ dappertutto dove ci siano seconde case e appartamenti in affitto.

Ma, al di là degli effetti contingenti, anche i clienti abituali sembrano aver definitivamente consolidato le proprie abitudini alla spesa: meno carni rosse (più costose) e più bianche ad esempio, scontrini più leggeri e soprattutto attenzione “scientifica” alle promozioni. Che diventano più “democratiche”, lasciando scegliere al cliente quali prodotti comprare con il proprio “bonus”.

Nel 2014 gli sconti totali sono ammontati a 37,8 milioni, di cui 29,2 milioni riservati ai soci, ben 600 mila euro in più dell’anno precedente. Naturalmente gli sconti significano meno fatturato e margini  per i punti vendita.

Stabile il sostegno alle produzioni regionali

Sait sostiene le produzioni locali, mantenendo inalterata la quota del 27% di fatturato riservato ai produttori del Trentino Alto Adige. 45 milioni di euro di prodotti vengono acquistati da fornitori trentini, che rappresentano il 16% del fatturato del Consorzio. L’11% proviene invece dall’Alto Adige, per circa 32 milioni.

Ottimo anche il rapporto con le altre cooperative del sistema, in particolare con le coop di produzione e lavoro come Movitrento, Activa ed altre, impegnate in servizi di movimentazione merci, pulizie e analisi di laboratorio dei campioni prelevati nei punti vendita.

Il rinnovo del consiglio

Nell’assemblea di domenica i soci dovranno eleggere cinque consiglieri in scadenza, indicati dai soci delle singole zone rappresentate, e l’intero collegio sindacale. Sono: Michele Pelz, presidente della Famiglia Cooperativa Val di Cembra, in sostituzione di Luca Coletti per il territorio della Valle dell’Adige, Graziella Berti (confermata), presidente della Castelli d’Anaunia per la Valle di Non, Walter Facchinelli (presidente Vigo Rendena) al posto di Riccardo Maturi della Famiglia di Pinzolo, Guido Molinari, presidente della Famiglia Cooperativa Bondo e Roncone (confermato) per il territorio delle Giudicarie, e Franco Sartori presidente della Famiglia Cooperativa Val di Ledro, anch’egli riproposto. Si ripresenta l’intero collegio sindacale, con il presidente Roberto Simoni e i sindaci Paolo Bresciani  e Katia Tenni.

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