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Rincaro energia elettrica, vertici Acsm Primiero confermano: “Nessuna possibilità di intervento. Incertezza anche su rinnovo concessioni idroelettriche”

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L’aumento generalizzato dei prezzi e delle materie prime non ha risparmiato neppure il mercato energetico che, a seguito di tali dinamiche eccezionali, ha registrato importanti rialzi nelle bollette di fornitura dell’energia elettrica e del gas

La centrale idroelettrica di San Silvestro [©acsm]

 

NordEst – L’intervento statale finalizzato ad azzerare gli oneri di sistema e a calmierare i costi di fornitura, purtroppo non basta. Molte sono in queste settimane le proteste in tutta Italia, per chiedere la riduzione dei costi legati all’energia, dopo gli ultimi notevoli aumenti che mettono in ginocchio molte aziende.

“Nel caso del territorio di Primiero, Acsm società ex municipalizzata dei comuni che, attraverso le sue realtà, rifornisce di energia la quasi totalità delle utenze locali. Ad essa si invoca un intervento ma la questione non è così semplice come può sembrare. Il mercato dell’energia – spiega il Gruppo in una nota – è infatti notevolmente complesso ed articolato e non consente margini di azione.

L’energia prodotta dalle Centrali

Seppur i prezzi di vendita dell’energia prodotta dalle centrali nel 2021 abbiano subito una forte impennata, la disponibilità produttiva di Acsm non costituisce strumento automatico di intervento a favore della clientela. Questo perché come tutti i produttori nazionali, anche il Gruppo locale, non cede l’energia prodotta direttamente al cliente finale ma bensì a grossisti operanti sulla borsa elettrica sulla base di contratti di lungo periodo, annuali o pluriannuali ove spesso i prezzi sono stati antecedentemente fissati. Il tutto per un obbligo normativo che impone una completa separazione funzionale tra produttore, distributore e venditore di energia.

L’energia necessaria per i fabbisogni della clientela – continua la nota – viene infatti acquistata dalla società di vendita Acsm  Trading S.r.l. non direttamente da Acsm o da Primiero Energia che devono rimanere completamente escluse dai processi di vendita ai clienti finali, ma bensì al prezzo di mercato della borsa elettrica dove i margini per operare sconti sono estremamente minimi o addirittura, vista l’estrema volatilità dei prezzi, nulli. In tale contesto Acsm Trading, non solo non ha alcun vantaggio o guadagno, ma nell’attuale contesto di mercato registra risultati economici negativi che peseranno notevolmente sul proprio bilancio.

Dal lato produttivo invece, anche se l’incremento dei prezzi registrato dalla metà dell’anno 2021 ha fatto aumentare i ricavi delle centrali idroelettriche del Gruppo Acsm, occorre però tener conto di alcuni fattori che incidono negativamente nel breve e medio periodo e di cui bisogna tenere necessariamente in considerazione. Su tutti, forte preoccupazione è espressa nei confronti delle misure che il Governo ha introdotto col Decreto Legge “sostegni ter” del 27 gennaio scorso. Tale norma introduce per il 2022 un tetto dei prezzi per i produttori elettrici da fonti rinnovabili sulla base della media dei dieci anni precedenti che risulta essere pari a circa 60 Euro al MWh. Tutti gli eventuali ricavi superiori a tale prezzo dovranno essere devoluti gratuitamente al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che li utilizzerà per calmierare le bollette sul territorio nazionale. Impensabile immaginare quindi che il gruppo Acsm in tale contesto possa ottenere extraprofitti o margini eccezionali.

A complicare ulteriormente la situazione vi è la forte incertezza sul rinnovo delle grandi concessioni idroelettriche, in scadenza nel 2023, che impongono elevati sforzi per mantenerle in capo alle comunità locali. Si ricorda inoltre che eventuali profitti dell’idroelettrico vengono comunque riversati sul territorio locale sotto forma di dividendi ai comuni soci e di altre ricadute sociali, economiche ed ambientali prodotte dal Gruppo.

Teleriscaldamento a prezzi invariati

In questo particolare momento storico .- conclude la nota del Gruppo – si possono invece apprezzare i risultati dell’importante investimento locale nel campo del teleriscaldamento. Infatti, a fronte degli elevati rincari dei prodotti petroliferi (gas e gasolio in primis) le tariffe e le bollette dell’energia termica di Acsm Teleriscaldamento non hanno subito modifiche consentendo quindi alla cittadinanza di beneficiare di un servizio di qualità, ecologico ed economico per il riscaldamento dei propri edifici.

Anche alla luce di una situazione congiunturale di prezzi che rimarrà difficile per gran parte del 2022, Acsm sta già valutando con i Soci eventuali interventi che possano in qualche modo limitare le conseguenze dell’attuale situazione contingente”..

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