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Primiero, tentano di truffare le Suore Clarisse: 4 denunciati. A Riva ottantenne ai domiciliari per circonvenzione di incapace

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Tentano di truffare le suore di Tonadico, ma vengono identificati dai Carabinieri della locale Stazione e denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Trento. A Riva del Garda donna ai domiciliari con l’accusa di circonvenzione di incapace

Primiero (Trento) – E’ accaduto lo scorso dicembre, quando una banda di quattro persone, con base in Piemonte, contattava telefonicamente il Monastero della Clarisse Cappuccine di Primiero, col chiaro intento di raggirare le religiose e di carpire fraudolentemente una cospicua somma di denaro.

Fortunatamente la malcapitata suora, dopo una serie di pressanti telefonate, capiva che qualcosa non quadrava e quindi non esitava a contattare i Carabinieri della Stazione di Primiero San Martino di Castrozza – guidati dal comandante Sandro Colautti – , che prontamente intervenivano e dopo aver attentamente ascoltato le religiose del convento davano inizio ad un’immediata attività d’indagine.

I truffatori, simulando l’appartenenza al Comune di Primiero San Martino di Castrozza e ad una fantomatica banca, con la scusa di un intoppo burocratico legato ad un contributo economico edilizio, inerente a dei lavori di ristrutturazione del convento, tentavano di farsi accreditare cinquemila euro su due carte postepay intestate a due dei componenti della banda.

Le indagini condotte dai militari hanno permesso così di identificare i titolari delle prepagate in argomento e gli intestatari delle due linee mobili utilizzate per contattare il convento. Nei confronti dei quattro è scattata la denuncia per tentata truffa in concorso.

A Riva, anziana ai domiciliari per circonvenzione d’incapace

Riva del Garda (Trento) – E’ finita invece agli arresti, una donna di 80 anni di Riva del Garda accusata di “spillato” 100 mila euro ad un uomo, anch’egli anziano e abitante a Riva del Garda: oltre 400 prelievi bancari (per lo più bancomat) in quasi un anno e mezzo. La donna è accusata di circonvenzione di incapace in quanto, secondo l’accusa, l’uomo – benestante – presenterebbe problemi psichiatrici. Secondo quanto hanno stabilito i carabinieri di Riva del Garda, l’anziana donna ha approfittato dell’amicizia con l’uomo che era indotto a eseguire continui prelievi. Ad accorgersene, sono stati i parenti che si sono rivolti alle forze dell’ordine.  Secondo quanto hanno stabilito i carabinieri, “la donna incontrava quotidianamente il malcapitato, dopo averlo contattato telefonicamente, avanzandogli continue richieste di denaro dopo averlo impietosito raccontandogli tristi vicissitudini (ovviamente non vere) e storie inverosimili che lo inducevano sistematicamente ad effettuare operazioni di prelievo ed a consegnarle il relativo contante. I luoghi d’incontro tra i due si sono rivelati essere nelle immediatezze degli Istituti di credito ove l’uomo è correntista; zone in cui la donna sopraggiungeva con la propria autovettura facendolo salire a bordo. I soldi sottratti  – precisano i carabinieri – non sono stati recuperati in quanto la donna era solita spenderli nel giro di poco tempo al gioco, con superenalotto e gratta e vinci”.

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