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Primiero, l’ex assessore della Comunità Paolo Meneguz rilancia il “Commissariamento” dell’Ente (DOCUMENTO)

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“Visto quanto sta succedendo – spiega il Consigliere della Comunità – già assessore  Meneguz – , una vera “lotta di potere”, che non ha nulla a che vedere con i problemi reali della nostra comunità la mia  proposta è di commissariare l’ENTE”

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Primiero (Trento) –  Nella lettera inviata a tutti i Consiglieri comunali locali, Paolo Meneguz avanza una proposta molto chiara.  “Penso che la nostra Comunità – scrive Meneguz – più che di un nuovo Presidente e di una nuova Assemblea oggi abbia bisogno di un commissario liquidatore. Infatti, ormai da anni, tale ente opera vivendo alla giornata. La responsabilità di questa situazione non va certo imputata a chi in questi anni ha cercato di mandare avanti la baracca. Infatti la causa semmai va ricercata nell’ignavia del Consiglio Provinciale il quale non ha mai veramente voluto affrontare i nodi politici del rapporto tra comuni, comunità di valle e Provincia.

Escluso il settore sociale – continua Meneguz – che bene o male offre alcuni servizi ai cittadini , e quindi giustifica la sua esistenza, tutto il resto dell’enorme macchina burocratica che opera nella Comunità di Valle, da parecchio tempo sta girando a vuoto. Costretta ad inseguire qualsiasi Piano, Protocollo, Progetto pur di dare un senso al suo esistere.

Ora il settore sociale come è noto, a chi ha avuto modo di amministrare, risulta a tutti gli effetti, un ambito completamente “slegato” da eventuali scelte significative che potrebbero essere prese da un presidente o da un assessore della Comunità. Budget, costi, allocazione delle risorse, tutto quanto riguarda il settore sociale è, di fatto, deciso a Trento e spesso non dal politico di turno ma dalla struttura burocratica che gestisce questo ambito.

Solo a titolo di esempio nessuno in valle, e pochi comunque anche a Trento, sa giustificare come venga speso il milione di euro che transita attraverso il bilancio della Comunità di Primiero e finisce nelle casse dell’Anfass provinciale. In conclusione per quanto concerne il settore sociale, stante la legislazione vigente che impedisce a Primiero, come a qualsiasi altro territorio, di assumere una qualsiasi decisione, è opportuno che il commissario liquidatore predisponga un piano affinché la Provincia ricollochi il personale del sociale, all’interno della propria struttura .

Nel settore tecnico la situazione è, ormai da parecchi anni, disastrata. Ovviamente non per responsabilità di chi ci lavora. La causa invece è da imputare ad una situazione legislativa barocca e inefficiente, frutto dell’incapacità del Consiglio Provinciale di assumere una qualsiasi decisione relativa al settore urbanistico degna di questo nome.

A questo punto l’unica ipotesi credibile è quella di capire come occupare nel nuovo comune di Primiero – San Martino di Castrozza e nell’inevitabile gestione associata degli altri comuni, le persone che operano nel settore tecnico. Analogo ragionamento si dovrà affrontare per il personale che nell’organigramma della Comunità risulta inserito nel settore, che viene rubricato sotto la denominazione, “affari generali”.

Venuta meno la foglia di fico rappresentata dal ruolo politico della Comunità e quindi di tutto il lavoro che comunque comportava “gestire” la Giunta e l’Assemblea (delibere, determine, convocazioni … insomma la montagna di carte che in questi settori richiede la burocrazia) il commissario liquidatore dovrà capire come possa essere opportunamente riutilizzato tutto il personale a disposizione.

Anche in questo caso parliamo di competenze e di professionalità che potrebbero tornare molto utili nel nuovo comune e nella gestione associata associata degli altri comuni. Insieme alla messa in liquidazione della Comunità, il vero obiettivo che dobbiamo porci nei prossimi mesi sarà, quello di rinegoziare con la Provincia in quali ambiti o con quali risorse Primiero potrà gestire, nell’immediato futuro, i soldi delle proprie tasse.

In parole povere – conclude Meneguz – , alla luce della ricchezza prodotta dalla nostra valle e stabilita la quota con la quale saremo chiamati a contribuire alle spese della macchina provinciale, dobbiamo capire a quanto ammonta il nostro budget. Si tratta in fondo di replicare la stessa logica che regola i rapporti tra la nostra Provincia e lo Stato italiano. Solo se riusciremo ad avere un budget dove le poste di bilancio siano chiare e certe per almeno dieci anni e che tali risorse sia possibile gestirle a Primiero senza vincoli di sorta, si potrà veramente far ripartire la valle”.

Paolo Meneguz

Consigliere Comunità di Primiero

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3 Replies to “Primiero, l’ex assessore della Comunità Paolo Meneguz rilancia il “Commissariamento” dell’Ente (DOCUMENTO)

  1. Se non ricordo male alcuni anni fa la Lega Nord aveva proposto un referendum abrogativo sulle comunità…

  2. Complimenti a Paolo Meneguz la tua mi sembra un’analisi molto lucida e puntuale. Ci vorrebbe da parte della Provincia un’ammissione che le Comunità di valle sono state un fallimento totale. Purtroppo non ho mai sentito un politico dire “scusate abbiamo sbagliato” preferiscono perseverare negli errori.

  3. Come consigliere uscente dell’Attuale Assemblea della Comunità non posso che trovarmi d’accordo con Paolo Meneguz, tenuto conto di quanto espone qui sopra (tant’è che a più riprese in Assemblea ho posto la questione della macchinosità costosa della Comunità, sul piano squisitamente economico ed amministrativo, puntando l’accento sulla necessità di continue economie di scala da realizzarsi di anno in anno all’interno dei diversi bilanci. E debbo dire che comunque la Giunta ed il Presidente hanno dimostrato attenzione e senso morale nella gestione della pur “florida” capienza economica dell’Ente). Semmai il problema, non affrontato da Meneguz, è di tipo politico: dal momento che la valenza “democratica” e “popolare” è stata tolta alla Comunità di Valle per decisione della Provincia (a mio avviso errata nella forma e nei contenuti), quale è la “strategia” che giustificherebbe al sua esistenza o il suo commissariamento. In poche parole: se un organismo territoriale esiste oggi, perché stravolgerne la natura con bizantinismi istituzionali (quelli previsti oggi dalla Provincia)o decretarne la fine per “infarto” senza indicare una strategia possibile e decisiva per tutta la Valle, che ne ha, paradossalmente, più che mai necessità proprio ora?
    Non è ammazzando il “cavallo” che il carro potrà correre più veloce (e tantomeno il suo conducente)e nemmeno “imbolsirlo” con la “nuova cura” della Provincia, ma dandogli (al quadrupede) da bere, foraggiandolo correttamente ed indicandogli con sicurezza il percorso da seguire. Coraggio Primierotti, mettetevi tutti insieme a “spingere” in un’unica direzione e teniamoci la nostra Comunità di Valle democratica e non autocratica (per volere di pochi e per ignavia di molti).
    Maurizio Lazzaro

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