NordEst

Primiero Bike, Progetti per una valle su due ruote (VIDEO)

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GUARDA L’INTERVISTA VIDEO A MAURIZIO PALADIN

E IVANO BONINSEGNA (PRIMIERO BIKE):


Bici a Primiero – Primiero bike sta sollecitando in questo periodo l’intervento degli amministratori locali per riportare al centro dell’attenzione la mobilità sostenibile a Primiero. Dall’urgenza del ripristino della pista ciclabile ad una maggiore sensibilità dell’Apt sul fronte turistico (aspetto mai più affrontato con decisione dopo la scomparsa di Rampikissima), fino ai nuovi percorsi in quota come nuovo strumento di promozione del territorio a misura di famiglia.

Molti gli eventi legati alla bicicletta che torneranno in valle nel 2011. Grazie ai ciclisti locali, si riporterà l’arrivo di tappa della Bike Transalp (gara internazionale in MTB con partenza in Germania e arrivo sul Garda che conta la partecipazione di 600 coppie di atleti e aspetto fondamentale, con un seguito di migliaia di cicloturisti germanici sui percorsi battuti dalla manifestazione.

Il progetto "Primiero bike" ha valutato attentamente alcuni esempi esistenti sul mercato turistico nazionale e internazionale legato alla bicicletta, volendo dimostrare che ci sono realtà turistiche che nella stagione estiva fanno migliaia di presenze puntando appunto su varie proposte legate a questo mondo.

"Secondo i ciclisti locali, Primiero – territorio con grandi potenzialità di sviluppo – è in primis carente per non dire privo, di quello che sta alla base della cosiddetta viabilità alternativa, non per uso sportivo o turistico, bensì per un uso quotidiano per spostamenti da un paese all’altro delle persone che in valle vivono e lavorano.

Le proposte –
Ecco le proposte avanzate dal gruppo di lavoro dedicato alla bici:

Sistemazione e ampliamento della rete ciclabile/ciclopedonale con la possibilità di sviluppo dagli attuali 4 km (così ridotti dalla realizzazione della tangenziale Imèr Mezzano) ai 18 km con la possibilità poi di collegamento al Feltrino e alla ciclabile della Valsugana passando per quella che sarà la ciclabile dello Schener.

– Realizzazione percorso denominato “QUOTA 860” si tratta di una pista ciclopedonale che sostanzialmente percorre in senso circolare i pendii del fondovalle, rimanendo appunto ad una quota media di 860 metri, questo progetto fu proposto nel 2004 da Riccardo De Bertolis in collaborazione con lo Studio Tecnico S.T.A.C.C., ma dopo un primo accoglimento da parte dei comuni interessati ci fu uno stop, lo riproponiamo convinti della grande fruibilità che potrebbe avere, sia dal ciclista e dall’escursionista, sia dal semplice amante delle passeggiate quotidiane vista la facilità di percorrenza. Questo progetto è già stato approvato dalla conferenza dei Sindaci, ed è quindi auspicabile una celere realizzazione.

– Realizzazione del percorso denominato “QUOTA 1460” percorso che riprende il concetto del QUOTA 860, riportato nella zona di San Martino di Castrozza e anche questo di facile realizzazione, visti i pochi interventi necessari

– Tabellazione fissa di sei percorsi
che si sviluppano da San Martino al Vanoi, tutti esterni alla zona del Parco Naturale di Paneveggio, rivolti ad un pubblico sicuramente più tecnico e preparato. Percorsi già esistenti che potrebbero essere subito “tabellati” e fruibili.

– Piano Parco Naturale di Paneveggio proponiamo la realizzazione o meglio la liberalizzazione di alcuni tratti (17 per l’esattezza) interni all’Area Parco, che normalmente, per l’applicazione del Regolamento del Piano Parco in essere, non sono aperti alla libera circolazione dei mezzi a due ruote! Auspicando di poterli inserire nel nuovo Piano Parco in fase di ultimazione in questi mesi.

– Apertura ad alcuni percorsi (8), sentieri già esistenti, che verranno aperti solo ed esclusivamente agli escursionisti accompagnati da personale qualificato, quindi Maestri di MTB o guide appositamente formate, per poter visitare queste aree Parco di particolare interesse ambientale e naturalistico con la bicicletta, oltre a vigilare sulla tenuta degli escursionisti al seguito, creando un disciplinare di comportamento da rispettare nei minimi dettagli.

– Creare una rete con altre realtà, sia in Trentino (Val di Fiemme, Fassa e Valsugana) sia verso il Veneto
per poter raggiungere in campo turistico della bicicletta, il livello che “naturalmente” ci spetta.

– Progetti per i giovani quali freeride e Downhill
per contrastare quella crisi che attanaglia gli impianti negli ultimi anni, non vogliamo illuderci di risolvere la cosa aprendo gli impianti e le piste da sci alle biciclette, ma sicuramente è una possibilità che secondo noi gli amministratori dovrebbero tener conto, anche considerando il consolidato successo di molte stazioni turistiche che hanno fatto della bicicletta il loro target unico per la stagione estiva e i risultati sono notevoli.

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