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Consiglio Regionale Trentino Alto Adige: Paccher eletto presidente, Noggler vice, tensioni in FdI

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Elezione che ha messo in luce la crisi del centrodestra trentino. Spaccata dal voto Fratelli d’Italia: “La posizione dei 4 consiglieri trentini verrà valutata”

Il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher e il vice Josef Noggler

 

Trento/Bolzano – Nel pomeriggio di lunedì è ripresa a Trento la prima seduta del Consiglio regionale quella che. secondo l’ordine del giorno, doveva portare all’elezione del presidente dell’aula, in queste ore affidata alla meno giovane dei consiglieri, la verde Lucia Coppola. La mattinata era stata spesa in lunghe trattative tra i partiti. Francesca Gerosa, Fratelli d’Italia, alla ripresa ha però subito chiesto il rinvio della seduta, da riconvocare in tempi brevi. Mirko Bisesti, Lega, ha detto di non essere d’accordo con la proposta di Fdi, e di ritenere che l’ aula dell’Autonomia debba avere un presidente, indicando per quel ruolo Roberto Paccher, Lega. A quel punto l’aula ha votato sulla sospensione richiesta da Gerosa, respinta con 35 no. Paccher ha detto di accettare la propria candidatura e di essere favorevole a farlo in modo provvisorio, in attesa che si definiscano gli assetti politici nelle due due Province di Trento e di Bolzano.

A quel punto Alessandro De Bertolini, Pd, ha detto che il centrosinistra vuole sottolineare con forza problemi di metodo e di merito in base alla votazione in oggetto e di essere  pronto ad abbandonare l’aula al momento della votazione. Brigitte Foppa (Verdi) ha detto invece di non essere d’accordo sul rinvio e che l’aula oggi dovrebbe scegliere tra la presidente Coppola o la candidatura di Paccher, non vanificando tutto il lavoro della giornata. Filippo Degasperi (Onda) ha detto che un’eventuale presidenza provvisoria c’è già ed è quella di Lucia Coppola, non ravvisando l’utilità di un’altro presidente provvisorio bis. Chiara Maule (Campobase) ha detto che se si dovesse procedere alla votazione il gruppo lascerebbe l’aula. Alessio Manica (Pd) ha osservato che la presidenza  provvisoria è già prevista dalle norme e che può prendere decisioni in modo legittimato. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha detto di essere scioccato dal fatto di trovarsi in un’aula che non sa prendere delle decisioni e che, a suo parere, il Consiglio regionale andrebbe abolito.

Lucia Coppola ha detto che a quel punto si sarebbe proceduto alla la votazione e che sarebbe stato necessario avere 47 consiglieri in aula e che il più votato avrebbe dovuto ottenere la maggioranza assoluta, mentre dalla seconda votazione in poi sarebbe stata  sufficiente la maggioranza semplice ed il ballottaggio tra i due più votati. La prima votazione ha fatto registrare 49 votanti, 33 voti per Paccher e 6 per Coppola. Si è dunque passati alla seconda votazione: 49 votanti 34 voti per Paccher e tre per Coppola. La terza votazione si è resa necessaria con i due candidati al ballottaggio, Paccher e Coppola:   A quel punto  Roberto Paccher è risultato eletto con 30 voti, a fronte dei 4 voti della consigliera Coppola.

Paccher ha preso posto ai banchi della presidenza pronunciando le prime parole da presidente del Consiglio regionale: “In primo luogo voglio ringraziare le consigliere ed i consiglieri per questa mia elezione, un atto di fiducia e di responsabilità che mi onora. Ho già ricoperto il  ruolo di presidente dell’aula regionale nella scorsa legislatura, alternandomi con Josef Noggler, e  posso quindi dire di conoscere quello che mi attende. Ma allo stesso tempo non nascondo di essere emozionato, come se si trattasse della prima volta, per questa riconferma che oggi avete voluto accordarmi. Va anche detto che questo passaggio di democrazia esercitata nella sede più importante della nostra Autonomia, il Consiglio regionale appunto, è anche il primo passo concreto di avvio di questa legislatura soggetta, come del resto è avvenuto quasi sempre nel passato, ad una serie di passaggi e di confronti che ne frenano l’attesa partenza. I confronti che si tramutano in scontri, tuttavia, non sono sempre compresi dalle persone (altoatesini e trentini) che ci hanno riconfermato per questi prossimi cinque anni. Il nostro auspicio è quindi quello che la dialettica non finisca per tramutarsi in muro contro muro visto che la nostra gente si attende dalla politica risposte concrete che non possono, converrete, essere trascinate troppo avanti nel tempo. Scelte ponderate ma non trascinate a lungo sono dunque quello che ci auguriamo e per cui fin da subito siamo disponibili a facilitare per quanto nella nostra facoltà.In questo ruolo di garanzia ed rappresentanza di ciascuna della forze politiche elette in Consiglio ribadisco  sin da subito che sarò un presidente “super partes”, spogliandomi cioè dell’appartenenza politica al mio partito per garantire voce e spazio a tutte le componenti linguistiche che fanno parte di quest’aula: voglio essere, una volta di più e lo dico senza retorica, il presidente di tutti.  Lasciate –  ha detto Paccher – che spenda qualche parole anche nei confronti della Regione, qui nell’aula del suo Consiglio, sottolineando come sia questo un ente che lega le due Province autonome di Trento e di Bolzano, facendone sintesi ed ampliandone le peculiarità che ci rendono un territorio specialissimo. Del resto tra le due Province  – come hanno sottolineato anche di recente i due presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti –  il collante, prima ancora che l’ente Regione, è l’unicità dello Statuto di Autonomia.  Se poi si guarda con attenzione la Regione svolge il suo ruolo di regia tra Trento e Bolzano grazie ad un dialogo proficuo su temi centrali come la sanità, i trasporti, la previdenza, lo stesso dialogo con Roma. Un confronto con il governo centrale che, aldilà di una narrazione in qualche caso caricaturale, ha sempre visto la presenza di documenti firmati sia da Fugatti che da Kompatscher: i presidenti, insomma, hanno ribadito come ci sia un competenza provinciale ma che serva allo stesso modo una visione condivisa. La Regione serve  anche  come laboratorio politico per favorire questo processo di sintesi e di visione il più possibile condiviso”.

A quel punto la Svp, per bocca di Magdalena Amhof, ha proposto Sepp Noggler come vicepresidente, con gli stessi gruppi della minoranza che avevano lasciato l’aula in precedenza a ripetere l’operazione anche in quest’occasione di voto. Noggler ha ottenuto 44 voti con 51 votanti presenti ed è stato quindi eletto vicepresidente. La seduta si è chiusa e verrà riconvocata a data da destinarsi.

Le tensioni in FdI

“La posizione di Fratelli d’Italia è chiara: i consiglieri provinciali che oggi hanno votato hanno scelto di farlo a titolo personale e la loro scelta non rappresenta quella ufficiale del partito. La situazione dei quattro eletti verrà verificata e valutata nel merito”. Lo afferma in una nota Fratelli d’Italia in merito alle elezioni del presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige che ha visto quattro consiglieri di FdI votare il candidato del Carroccio Roberto Paccher, nonostante l’attuale braccio di ferro del partito con il governatore leghista Maurizio Fugatti per la mancata nomina di Francesca Gerosa come sua vice.

I lavori della mattinata

La presidenza dell’aula è toccata alla meno giovane dei consiglieri eletti, Lucia Coppola, Verdi: “Voglio iniziare ribadendo come occorra tenere molto alta l’attenzione sui femminicidi, è un tema che interessa tutte le classi sociali, nessuna esclusa. Serve intervenire con progetti formativi in tema di affettività e di rispetto, bisogna lavorare per prevenire comportamenti delittuosi. Per quanto riguarda la mia presidenza di oggi, debbo dire che svolgo questo compito considerandolo un grande onore. Le due Province di Trento e di Bolzano hanno sì due sistemi elettorali diversi ma il Consiglio regionale è importante sede di scambio di idee, di collaborazione, prezioso anche in ambito transfrontaliero, quello dell’Euregio” ha detto.

Durante i lavori introduttivi la presidente Coppola è stata affiancata dal verde Zeno Oberkofler e Luca Guglielmi, Fassa, i più giovani tra gli eletti Il primo punto trattato dall’aula è stato l’elezione a scrutinio segreto del presidente dell’aula. Mirko Bisesti, Lega, ha chiesto sul tema una sospensione di 15 minuti. Alla ripresa della riunione, Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha preso la parola sull’andamento dei lavori e ha annunciato che il suo gruppo non sarebbe stato coinvolto in queste questioni legate alle nomine, ribadendo” come le persone all’esterno dell’aula abbiano altri problemi”.

In Trentino Alto Adige il consiglio regionale ha molto meno competenze dei due consigli provinciali, ma rappresenta comunque un tassello importante per i partiti di maggioranza e per i rapporti tra Trento e Bolzano. I tempi potrebbero però allungarsi oltre il previsto. A Trento, prosegue infatti il braccio di ferro del presidente Maurizio Fugatti con Fdi per la vicepresidenza e le deleghe. I due assessori meloniani, per questo motivo, non stanno partecipando alle sedute della giunta. A Bolzano si attende invece un terzo parere legale sul secondo assessore italiano, posto come conditio sine qua non da Fdi e Lega per un ingresso in Giunta. Un primo parere del Consiglio provinciale lo escludeva, mentre un altro depositato dal centrodestra lo prevedeva.

 


In breve

Industriali: “Abbiamo bisogno di un governo stabile e coscienzioso in Trentino”. Lo ha ribadito Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento, che chiede con forza che si arrivi a definire la giunta del Fugatti bis. I rappresentanti del mondo produttivo trentino insistono sulla necessità di trovare un accordo nella maggioranza per la piena operatività della giunta Fugatti bis. Manzana ricorda tra l’altro: “Stiamo perdendo la misura rispetto a quanto sta succedendo sul nostro territorio e questo lascia un po’ esterrefatti”

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