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Precipita con il deltaplano in fase di atterraggio: morto a Levico il 40enne Maksymilian Pora

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L’incidente mortale poco dopo le 13. Inutili i tentativi dei sanitari di rianimare l’uomo


 

Levico (Trento) – Un quarantenne residente a Levico Terme, Maksymilian Pora, è morto sabato pomeriggio in seguito ad un incidente con il deltaplano che si è verificato a Barco di Levico. E’ avvenuto nei pressi del campo di atterraggio che si trova in zona. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo che era partito dal monte Panarotta, ha avuto difficoltà in fase di atterraggio proprio mentre si stava avvicinando al campo ed è precipitato violentemente al suolo, morendo probabilmente sul colpo. Inutili, infatti, sono stati i tentativi del personale sanitario intervenuto.

Giornata di grande lavoro per i soccorsi

Un alpinista di Lavarone del 1999 è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento dopo essersi infortunato ad un arto superiore in Marmolada, in seguito a una scivolata di circa 25 metri sul ghiacciaio poco sotto l’attacco del tratto attrezzato che porta verso Punta Penia lungo la via Normale. L’uomo era in fase di discesa, in compagnia di un’altra persona, quando si è inciampato ed è scivolato a valle sul ghiaccio. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 13.30. La Centrale unica di Trentino Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero mentre in piazzola a Canazei si rendevano disponibili gli operatori della Stazione Alta val di Fassa. L’elicottero è volato sul posto ed ha sbarcato in hovering sul ghiacciaio il Tecnico di elisoccorso con il medico. L’infortunato, raggiunto nel frattempo dal suo compagno, è stato stabilizzato, imbarellato e recuperato a bordo dell’elicottero per essere trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Contemporaneamente la Centrale Unica di Trentino Emergenza è stata allertata per altri tre interventi in valle del Sarca. A chiedere aiuto una climber colpita alle gambe da una scarica di sassi lungo la via “Re del Lago” sulla parete sud di cima Capi, un’escursionista infortunatasi alla spalla mentre stava percorrendo la ferrata a cima Capi e una climber infortunatasi agli arti superiori dopo essere caduta sulla via “Tu chioda che poi io fa” al monte Colt in seguito a una scarica di sassi che la ha investita. Mentre gli operatori della Stazione di Riva del Garda del Soccorso Alpino facevano base al campo benacense di Riva del Garda, l’elicottero ha raggiunto e recuperato a bordo prima la climber sulla via Re del Lago e subito dopo l’escursionista con problemi alla spalla che, nel frattempo, aveva raggiunto la piazzola dell’elicottero tra cima Capi e cima La Rocca. Dopo aver affidato le prime due infortunate agli operatori della Stazione di Riva del Garda del Soccorso Alpino, al personale dell’ambulanza e ai Vigili del Fuoco presenti al campo benacense, l’elicottero è volato sul monte Colt ed ha verricellato in parete il Tecnico di elisoccorso e altri due operatori del Soccorso Alpino. Mentre l’infortunata veniva stabilizzata e recuperata a bordo dell’elicottero, il compagno di cordata è stato raggiunto dai due soccorritori ed aiutato a rientrare. La prima infortunata è stata accompagnata in ambulanza all’ospedale di Arco, mentre le altre due sono state elitrasportate all’ospedale Santa Chiara di Trento per gli accertamenti del caso.

 


In breve

Dolore per il tragico incidente in Valle dei Laghi. Nell’incidente è morto un uomo di 43 anni, Stefano Migliorati un lavoratore stagionale toscano. Lo schianto è avvenuto fra Calavino e Sarche la sera di venerdì 13 ottobre. Vani sono stati infatti i tentativi di rianimazione dei sanitari allertati dall’automobilista di un furgone, che aveva notato la macchina schiantata a bordo strada. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco volontari della zona e i Carabinieri.

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