Progetto Equiwine:  individuate  “ippostrade” dalla Val d’Alpone a tutto l’Est Veronese

Verona – “Se l’allevamento del cavallo vale circa 10 miliardi di euro, il turismo equestre vale per conto suo circa altri 7 miliardi di euro. Stiamo dunque parlando di comparti economici importanti”. L’affermazione pronunciata stamani dal presidente del Veneto Luca Zaia in occasione dell’inaugurazione di Fieracavalli ha fatto da sfondo alla presentazione di “Equiwine – degustazioni equituristiche”: progetto per gustare il paesaggio del Soave a cavallo, aperto alla prospettiva di aprire altri veri e propri itinerari enologici equestri nel territorio della prima regione vinicola d’Italia e del Mondo.

L’iniziativa è stata presentata proprio nello stand della Regione del Veneto, situato nel Padiglione 4 del quartiere fieristico veronese, e nasce da una collaborazione tra Country House Horse, Comitato itinerante Est Veronese, Consorzio del Soave e Strada del Vino Soave, rivolgendosi a cavalieri di ogni tipo, compresi i principianti.

Nell’ambito del progetto Equiwine, sono state individuate delle “ippostrade” che dalla Val d’Alpone si diramano in tutto l’Est Veronese, fino a raggiungere i pendii della Lessinia, in un area dove ci sono i quasi 7 mila ettari di viti dai quali si ricava il Soave e che diventa un vero e proprio parco enologico da vivere e da visitare.

Il paesaggio del Soave non è dunque solo uno strumento di lavoro unico e non clonabile, ma un territorio unico, non riproducibile e non localizzabile, che per questo – è stato detto – si distingue in uno scenario nel quale la globalizzazione spinge verso l’indistinto e l’omogeneo: girare a cavallo tra questi vigneti non è però solo un’attrattiva turistica ma una vera e propria scelta produttiva di carattere etico di fronte all’agricoltura convenzionale moderna e alla forte meccanizzazione.