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Rischio epatite A, frutti di bosco surgelati ritirati dal mercato

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Nuovi casi,  incremento del 70% rispetto allo stesso periodo del 2012

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Nordest – I frutti di mare crudi non sono più gli unici cibi a rischio: sotto accusa anche vegetali e frutta. Ritirati, a titolo precauzionale, alcuni lotti di frutti di bosco surgelati. Ecco quali sono.

Dall’inizio dell’anno è stato registrato un incremento dei casi di epatite A in Germania, Olanda e Polonia. In tutti i casi, il contagio è stato ricondotto a turisti che avevano soggiornato nelle province di Trento e Bolzano nel periodo immediatamente precedente alla comparsa della malattia. Da marzo a maggio, inoltre, il Ministero della Salute ha registrato in Italia un aumento del 70% dei casi di epatite A rispetto allo stesso periodo del 2012. Sembra che questi siano tutti correlati con il consumo di frutti di bosco misti surgelati, preparati nel nostro Paese con materie prime provenienti da Bulgaria, Canada, Polonia e Serbia.

I frutti di bosco surgelati ritirati:

A causa di una sospetta contaminazione da virus dell’epatite A, sono stati ritirati a titolo precauzionale due mix di frutti di bosco surgelati: Bosco Reale (200 g.), lotto L 13036 scadenza 02/2015 – Veggiano (PD)
Bosco Buono (450 g.) lotto L 13015 scadenza 12/2014 – Ponte Crenna (PV).

Cos’è l’epatite A e quali sono gli alimenti a rischio?

È una malattia infettiva, causata da un virus, che colpisce il fegato. Nel nostro Paese il contagio avviene principalmente attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati, anche se non si può escludere il contagio da persona a persona. Il consumo di frutti di mare crudi è considerato il principale responsabile di insorgenza di epatite A in Italia ma, soprattutto negli utimi anni, sono state individuate altre tipologie di alimenti responsabili. Oltre a molluschi, crostacei e pesce, infatti, sono considerati a rischio vegetali, pomodori secchi, frutti di bosco e fragole. L’acqua contaminata è, in genere, il veicolo attraverso il quale il virus raggiunge gli alimenti.

I primi sintomi di un’infezione da epatite A sono stanchezza, inappetenza, febbre e nausea. Dopo qualche giorno compare l’ittero, un colorito giallognolo della pelle, delle mucose e delle sclere degli occhi, causato da una elevata concentrazione della bilirubina nel sangue e sintomo di una diminuita funzionalità del fegato. Nei bambini l’epatite A può anche non presentare alcun sintomo e il decorso della malattina è generalmente benigno. La cottura dell’alimento è l’unico sistema che garantisce l’eliminazione del virus. Un lavaggio accurato può diminuire la concentrazione virale sulla superficie di frutta e verdura, ma non la elimina completamente. La vaccinazione può essere utile per proteggere chi viaggia in Paesi a rischio o per i familiari di persone infette.

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