"Non ho presentato le mie dimissioni dal Parco – aveva dichiarato nei giorni scorsi il direttore – in quanto le indagini sono ancora in corso e non ho elementi per una simile decisione: è evidente che, poichè l’indagine riguarda anche tutta la mia attività all’Ente nei sei anni passati, resto in attesa".
L’indagine – Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza aveva perquisito l’ufficio del manager pubblico a Feltre, sequestrando documentazione, computer e altro materiale su gare per l’affidamento d’incarichi professionali, l’acquisto di libri di cui Martino era autore e viaggi relativi ad attività internazionali.
La Finanza ha anche prelevato documenti e materiale inerente l’inchiesta in altre aziende a Belluno, tra le quali "Evidenzia Srl", la società che cura la grafica per il Parco. Tra le ipotesi di reato per Martino ci sarebbero il peculato e l’abuso d’ufficio.
"Come tutti coloro che lavorano tanto, sbaglio sicuramente almeno una volta al giorno – ha precisato nei giorni scorsi, Nino Martino – quindi spero che si tratti proprio di qualche vicenda amministrativa che si possa facilmente risolvere. Chi mi conosce sa che, per me, sono al di sopra di tutto il valore del lavoro, l’impegno per i parchi, la natura e per questa terra bellunese e la sua gente, dove ho trovato amici, moglie e figlia. Ho molta fiducia nell’operato della magistratura e delle forze di polizia. Ho dato mandato all’avvocato Maurizio Paniz di assistermi in questa vicenda che spero presto si possa risolvere positivamente".