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A Padova ritrovati due cadaveri in villetta. A Vicenza militare Usa morto in caserma Ederle

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Ore drammatiche in Veneto per due gravi fatti di cronaca nera

NordEst – Due cadaveri sono stati trovati in una villetta a Padova. Sul posto la polizia. Secondo una prima ipotesi per gli investigatori si tratterebbe di un caso di omicidio-suicidio. Si tratta – secondo i media locali – di fratello e sorella: Pier Matteo, di 49 anni, e Donatella Rigon, di 50, ex fotografa.  I due vivevano insieme nella casa di via Faggin, e la loro madre era morta pochi mesi fa. La morte potrebbe risalire a vari giorni fa. Sono stati ritrovati nella stessa stanza, al piano superiore, in un lago di sangue.

Secondo i primi accertamenti, il fratello avrebbe accoltellato a morte la sorella e poi si sarebbe ucciso con la stessa arma. era stato contattato un terzo fratello che, non avendo risposta dai due, ha aperto casa facendo scoprire i due cadaveri. Scattato l’allarme, sul posto è giunta in forze la polizia con la scientifica, il medico legale e il Pm padovano di turno Roberto Pizzone. Ancora da chiarire il movente. La dinamica però spingerebbe a ipotizzare che il delitto sia stato commesso dall’uomo, che poi si è tolto la vita.

Militare senza vita a Vicenza

Un militare statunitense di 19 anni, di stanza alla caserma americana Ederle di Vicenza, è stato trovato senza vita nel suo alloggio. La morte risale a domenica mattina, anche se la notizia è stata resa nota lunedì. A dare l’allarme sono stati alcuni suoi commilitoni dopo che il soldato non aveva risposto all’adunata. Dopo non essere riusciti a contattarlo al cellulare si sono andati nella su stanza dov’era sul suo letto.

Secondo quanto riferito dagli investigatori nella sua stanza sarebbero stati trovate bottiglie vuote di alcolici e sostanze stupefacenti ma sarà l’autopsia, ordinata dalla Procura di Vicenza (che ha aperto un fascicolo) in programma nei prossimi giorni, a far luce sull’episodio. Altri due decessi improvvisi si erano verificati all’interno della caserma Ederle lo scorso anno.

Importante donazione per Ulss Dolomiti a Belluno (TeleBelluno)

Offerta con dedica, ‘Solo a italiani’. Il parroco: ‘Se la riprenda’. Una persona lascia una busta con un’offerta per i poveri, accompagnandola con l’invito a darla agli “italiani in primis” e “gli stranieri per ultimi” e il parroco lo invita a riprendersela. Il fatto è stato rivelato da don Gino Cicutto, a capo della collaborazione pastorale di San Nicolò e San Marco a Mira (Venezia), sul foglio parrocchiale. “Quanto era scritto sulla busta – scrive don Cicutto – mi ha profondamente amareggiato e umiliato. Queste parole ripropongono slogan che siamo abituati a sentire, ma non hanno niente a che fare con la fede e la vita cristiana che considera i più poveri tra i primi, senza guardare il colore della pelle o la provenienza”, sottolinea.
Secondo don Gino “la persona che ha scritto queste parole deve interrogarsi seriamente sul suo essere cristiano, e se non è d’accordo su quello che è la vera carità, può passare per la canonica a riprendersi la sua ‘offerta’; eventualmente può consegnarla a chi la pensa come lui – conclude – ma non deporla davanti al Signore”.

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