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OGM vietati ma non sanzionati

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Il mais OGM prodotto in Friuli Venezia Giulia potrà arrivare sulle tavole degli italiani?

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Roma – Il Decreto del Ministero della Salute del 12 Luglio 2013 che vieta la coltivazione del mais MON810 non prevede sanzioni per i trasgressori. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Siamo in una situazione gravissima in cui è previsto l’illecito ma non è punito. Si deve subito porre rimedio a questo vuoto normativo. Vorrei a questo punto capire se il mais che è stato prodotto a Vivaro (PN) in barba al divieto potrà arrivare sulle tavole degli italiani senza alcuna conseguenza per chi si è fatto beffe della legge»

Il Decreto del Ministero della Salute del 12 Luglio 2013 con oggetto “Adozione delle misure d’urgenza ai sensi dell’art. 54 del regolamento CE n. 178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810 (13A06864)” all’articolo 1 vieta la coltivazione del mais MON810. In realtà, però, non sono previste sanzioni per i trasgressori.

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Siamo in una situazione di preoccupante immobilismo a livello regionale a cui deve essere posto subito rimedio. Il Decreto del Ministro della Salute, Nunzia De Girolamo, è carente: il provvedimento legislativo, pur prevedendo il divieto di coltivazione del mais Ogm, non punisce in alcun modo i trasgressori. Ora poi è subentrata la crisi del Governo e non sarà facile rimediare velocemente a tale vuoto normativo. Purtroppo a livello ministeriale le cose sono state fatte malissimo e i trasgressori si possono fare beffa di questo divieto. Ora, vorrei capire se un prodotto come il mais Ogm di cui è vietata la coltivazione e che verrà raccolto, potrà essere messo impunemente in vendita. Sarebbe assurdo che una merce di cui è illegale la produzione fosse tranquillamente commercializzata».

Il 23 agosto 2013, l’eurodeputato Zanoni ha scritto alla Presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, per chiedere di adottare un provvedimento affinché le coltivazioni di mais OGM MON810 presenti nella sua regione vengano immediatamente distrutte e siano attivate tutte le Autorità competenti al fine di controllare e monitorare eventuali e potenziali contaminazioni in atto e future.

Lo stesso giorno, Zanoni aveva presentato all’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale ERSA la richiesta di accesso agli atti per ottenere copia delle pagine del registro informatico, istituito dal Decreto legislativo dell’8 luglio 2003 numero 224, dove sono annotate le notifiche delle localizzazioni delle coltivazioni di OGM.

Dalla risposta dell’ERSA è emerso che, oltre ai già noti terreni coltivati con mais OGM Mon 810 da Giorgio Fidenato a Vivaro (PN) e a Mereto di Tomba (UD), rispettivamente di 3.000 metri quadrati e 1.000 metri quadrati e seminati il 15 giugno scorso, ve ne sono altri 5 sempre nel Comune di Vivaro seminati due mesi prima, ovvero il 14 aprile. Questi ultimi sono intestati a Silvano Dalla Libera per un’estensione complessiva di 11.300 metri quadrati.

Il 29 agosto 2013, l’eurodeputato ha effettuato un sopralluogo al campo di mais OGM a Vivaro (PN) dove ha incontrato i rappresentanti del Comitato scientifico AIAB e il Dottore Franco Trinca, biologo, nutrizionista e Presidente dell’Associazione NOGM.  L’11 agosto 2013 è entrato in vigore il Decreto del Ministero della Salute del 12 Luglio 2013 con oggetto “Adozione delle misure d’urgenza ai sensi dell’art. 54 del regolamento CE n. 178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810 (13A06864)” che all’articolo 1 vieta la coltivazione del mais MON810.

Lo scorso giugno, Zanoni aveva appoggiato la petizione di Greenpeace per chiedere al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di fermare la coltivazione dell’OGM.

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