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OGM: Coldiretti, il 76% italiani non li vuole nei campi

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Coldiretti commenta  l’azione di attivisti dei centri sociali del Nordest e dell’Emilia

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NordEst – ​“No alla violenza per contestare un modello di sviluppo che è rifiutato da quasi quasi otto italiani su dieci (76 per cento ) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati (Ogm) nell’agricoltura in Italia, dove si è giustamente fatta la lungimirante scelta di non coltivare biotech”.

E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base di una indagine Ipr marketing nel commentare l’azione di attivisti dei centri sociali del Nordest e dell’Emilia, che hanno “invaso” a Vivaro il campo di Giorgio Fidenato ,“proprio ora che finalmente la Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato norme per far rispettare il divieto di coltivazione di Ogm previsto dalle norme nazionali”. La difesa del territorio nazionale dalla contaminazione da Ogm – sottolinea la Coldiretti – è un obiettivo condiviso dalla grande maggioranza degli italiani che è previsto dalla legislazione e che deve essere difeso dalle autorità responsabili . Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura – continua la Coldiretti – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy.

Nell’Unione Europea – conclude la Coldiretti – nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari).

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