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Nuove minacce al Presidente Fugatti sui pannelli elettorali a Trento, solidarietà dal mondo politico

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Altre minacce di morte rivolte al presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, sono apparse la notte scorsa sui pannelli elettorali ancora vuoti posizionati dal Comune di Trento. Sui pannelli sono inoltre state tracciate scritte contro la Tav

Trento – A Fugatti è stata assegnata la scorta nella primavera del 2021, a seguito delle minacce ricevute da un gruppo di animalisti. Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, ha espresso la propria solidarietà al governatore trentino. Vicinanza anche da tutti gli assessori della Provincia, dopo quanto è accaduto.

Si tratta di un “fatto grave e inquietante”, affermano in una nota congiunta i parlamentari della Lega, Diego Binelli, Vanessa Cattoi, Martina Loss, Mauro Sutto e Elena Testor. “Fatti come questi – aggiungono – devono essere condannati prontamente da tutte le forze politiche che partecipano alle elezioni del 25 settembre al fine di salvaguardare i valori democratici presenti nel nostro territorio e che possono essere messi in crisi da soggetti che ricordano loschi individui appartenuti ad altre epoche che speriamo restino solo un lontano ricordo”.

La presa di posizione dei Comuni trentini

Il Presidente del Consiglio delle autonomie locali esprime, a nome del sistema dei
Comuni e delle Comunità, piena solidarietà al Presidente della Provincia Autonoma di Trento dopo le minacce di morte nei suoi confronti, apparse nella notte sui pannelli elettorali nella periferia della città di Trento. Il CAL condanna duramente gli autori delle ignobili scritte anonime.

Gesti come questo vanno respinti con fermezza – ha affermato il presidente del CAL – si tratta di comportamenti inqualificabili che nulla hanno a che spartire con la politica e che vanno condannati senza se e senza ma. In questo periodo difficile, ancora di più serve fermezza e risolutezza perseguendo con ogni mezzo le farneticazioni di chi si comporta in maniera violenta. Il dialogo e la ragione devono essere alla base di ogni confronto. Il resto è solo bieca violenza coperta da un vile anonimato.

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