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Negrelli dimenticato da Suez, qualcuno chiede una nuova edizione del Premio Negrelli

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Le cronache sul raddoppio del Canale di Suez, inaugurato il 6 agosto scorso, hanno “dimenticato” che il progettista del primo tracciato, inaugurato nel 1869, fu il trentino Luigi Negrelli. In Valle di Primiero tale dimenticanza ha suscitato notevole disappunto. Il principe Filippo di Edimburgo nel 1996 arrivò a Primiero per la consegna del ‘premio Luigi Negrelli’ al presidente dell’Eurotunnel

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di Alberto Folgheraiter

tratto dal quotidiano Trentino/Alto Adige del 9 Agosto 2015

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>Le notizie sul canale di Suez

Trento – “Se il Canale di Suez diventa una realtà, della quale cosa non dubito più, io credo di essere stato più di molti altri utile ad esso per tutti i tempi avvenire”. Così l’ing. Luigi Negrelli nel suo Diario. Era il 31 dicembre 1855, anno cruciale per la progettata costruzione del canale artificiale che avrebbe dovuto unire il mar Mediterraneo col mar Rosso e rendere più spedita la navigazione fra l’Europa e l’Oriente.

Quei 164 chilometri di canale, con una larghezza di 53 metri e una profondità di 8 metri, avrebbero consentito alle navi mercantili di evitare la circumnavigazione dell’Africa per raggiungere l’oceano Indiano. Un enorme vantaggio per i commerci tra Oriente e Occidente del quale erano ben consapevoli fin dall’antichità.

Già Erodoto (storico greco del V secolo avanti Cristo) scriveva che un canale era stato scavato in Egitto da Neco, largo tanto da consentire il transito a due triremi; Diodoro Siculo aveva attribuito l’impresa a Dario di Persia; Plinio a Tolomeo II. Poi fu la volta dei Romani, dei Turchi, per finire a Napoleone il quale (1799) fu dissuaso dall’idea soltanto perché i suoi tecnici lo avevano informato, sbagliando, che fra i due mari c’era un dislivello di dieci metri.

I Francesi tuttavia non accantonarono l’idea. Cinquant’anni dopo (novembre 1846), infatti, il progetto prese forma con la costituzione, a Parigi, di una “Società di studi per il canale di Suez”. Il governo austriaco, su suggerimento del principe Metternich, aveva inviato alla riunione tecnica l’ingegnere trentino Luigi Negrelli.

Austriaco di lingua italiana, nato a Fiera di Primiero nel 1799, Luigi Negrelli si era laureato in ingegneria nel 1820. Aveva alle spalle importanti studi e progetti di opere idrauliche, dal Tirolo alla Pusteria. Era stato progettista e direttore dei lavori nella costruzione di strade, ponti, ferrovie e rettifica del corso di fiumi. Nel 1838 era stato chiamato a Zurigo quale ingegnere capo della “Società mercantile”.

A cinquant’anni sarebbe stato promosso Capo della Direzione Superiore dei Lavori pubblici, istituita a Verona dove si era trasferito (1848) quale Commissario Ministeriale per il Lombardo-Veneto. In quella veste avrebbe progettato (1853) la linea ferroviaria Verona- Trento-Bolzano (entrata in esercizio nella primavera del 1859) e la contestuale rettifica di vari tratti del corso dell’Adige. Nonostante la mole di lavoro “corrente”, non aveva mai smesso di interessarsi del taglio dell’Istmo di Suez per i cui lavori aveva intrapreso studi fin dal 1838. Il governo francese premeva per l’avvio dei lavori; il governo inglese era tutt’altro che entusiasta anche perché controllava già la rotta ferroviaria dell’Egitto.

Il governo austriaco era diviso a metà: da una parte i ministri economici vedevano la possibilità di sviluppo dei commerci; i ministri degli Esteri e dell’Interno, paventavano problemi con l’impero Turco, benché, fin dall’avvio, il principe Metternich avesse sollecitato una “dichiarazione di neutralità del Canale”.

Nel 1857 l’opposizione inglese contro l’avvio dei lavori di scavo si era fatta frontale. Vienna, che in quel frangente guardava con preoccupazione alla saldatura tra la Francia e il Regno di Sardegna, si era avvicinata alle posizioni di Londra. Nel corso di una vivace seduta del consiglio dei Ministri austriaco (1858) il ministro degli Esteri dell’Imperial Casa, von Buol, aveva ribadito: “Le possibili conseguenze dell’apertura di un canale attraverso l’Istmo di Suez non si possono neppure valutare. Una delle prime potrebbe essere il distacco dell’Egitto dalla sovranità turca. Già un tentativo del genere deve portare per forza a delle complicazioni, che turberanno l’accordo fin qui felicemente mantenuto fra le Grandi Potenze e renderanno vani per lungo tempo tutti i vantaggi commerciali che ci si attende dal progetto”.

Ad ogni buon conto, fin dal 1847, Luigi Negrelli aveva presentato un progetto che dieci anni dopo sarebbe stato approvato e adottato dalla Commissione internazionale per la costruzione del canale di Suez. La concessione per i lavori e per lo sfruttamento del canale, valida 99 anni, fu assegnata (1855) da Said Pascià al suo maestro di ginnastica e amico, il francese Ferdinando de Lesseps. Direttore della “Compagnia Universale del canale marittimo di Suez”, de Lesseps avviò i lavori il 25 aprile 1859.

Luigi Negrelli era morto a Vienna sei mesi prima, il 1° ottobre 1858.Il canale fu inaugurato il 17 novembre 1869. Per molti anni il nome di Luigi Negrelli fu dimenticato dalla storiografia ufficiale. Nel corso di un convegno internazionale, a cento anni dall’inaugurazione del canale di Suez (1969), il prof. Umberto Corsini sottolineò che “il contributo di Luigi Negrelli, quale tecnico e progettista [del canale di Suez] è stato ignorato o sottovalutato in genere nella pubblicistica storica e informativa francese e inglese, meno in quella tedesca, esaltato da parte di quella italiana che attribuisce non di rado al Negrelli la priorità dell’idea e la paternità del progetto esecutivo”.

Lo storico trentino ribadiva che “è per lo meno giudizio parziale non distinguere il settore tecnico in cui il Negrelli primeggiò, da quello politico organizzativo e finanziario in cui spiccò la figura di de Lesseps cui assai spesso è attribuito tutto il merito dell’opera”. E concludeva: “A Negrelli va riconosciuto il merito di aver presentato il tracciato definitivo, quello adottato ed eseguito”.

Alberto Folgheraiter

giornalista

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4 Replies to “Negrelli dimenticato da Suez, qualcuno chiede una nuova edizione del Premio Negrelli

  1. Io mi chiamo kao patrizia e insieme a roberto e maria pia siamo discendenti diretti di luigi negrelli

  2. IO ASSIEME HAI MIEI FRATELLI SIAMO DIRETTI DISCENDENTI DELLA FAMIGLLIA NEGRELLI CHE DOPO TANTE TRAVERSIE NELLA NOSTRA VITA …SIAMO SICURI CHE L’ ONORE SPETTA AL NOSTRO TRISAVOLO …. LA GUERRA HA CANCELLATO TUTTO E LA MORTE DI MIA NONNA ROSA E DI MIA MADRE ALFONSINA NEGRELLI . PASSAVA LE SERE A RACCONTARCI DELLA SUA FAMIGLIA E DELLA DISGRAZIA CHE AVEVA COINVOLTO LA SUA FAMIGLIA E DELLA CONTESSA DI ORIGINI SPAGNOLE SUA MADRE …LE NOSTRE NOZIONI IN MERITO SONO POCHE QUASI NULLE MA TENGO A RIBADIRE CHE PER MEMORIA MIA MADRE CI HA TRAMANDATO QUESTO ……PARLO SENZA NESSUN INTERESSE DI SORTA

  3. Una volta! È sono state, le prime due edizioni, degli eventi straordinari! Invece di buttare risorse per premi di sculture (vedi Comune di Siror) che nulla portano al territorio, è più positivo unificare le risorse finanziarie, unitamente a quelle degli altri comuni, per resuscitare il Premio Negrelli.

  4. Ma una volta non c’era un “premio Negrelli”, costoso progetto finalizzato anche alla conservazione storica della memoria di Luigi Negrelli?
    I tanti soldi pubblici spesi per tale avvenimento ora potrebbero essere redicontati anche alla luce di quest’ultima dimenticanza.

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