Vie d’accesso, dunque, che rispondono a tutte le caratteristiche delle vie di montagna: strade strette e piene di curve, dove una nevicata abbondante o il traffico possono divenire un problema grave per i trasporti.
Un problema che tutti noi che ci spostiamo quotidianamente verso il capoluogo conosciamo fin troppo bene, ma che non riguarda solo il Primiero, bensì molte altre zone “periferiche” del Trentino, che per accedere a determinati servizi (lavoro, scuola, università etc.)sono costrette a gravitare sul capoluogo. Oggi, con i mezzi pubblici, da San Martino occorrono tre ore di viaggio per raggiungere la città: un tempo che difficilmente si può affrontare serenamente, alla luce dei ritmi accelerati richiesti dalla nostra società.
Per risolvere i disagi inevitabili in un territorio come quello della nostra regione, il governo provinciale ha messo in campo un piano per la mobilità che individua otto grandi opere ritenute strategiche.
Trovo che sia molto importante che proprio il primo punto di questo piano sia il collegamento San Martino di Castrozza-Passo Rolle, del quale a lungo si è parlato – e non senza polemiche – ma che ora ha finalmente un progetto realizzabile in tempi brevi. In questo piano è inoltre prevista la messa in opera del tratto ferroviario Borgo Valsugana-Imer che, in concomitanza con il potenziamento della linea della Valsugana, collegherà in tempi rapidi la nostra valle con il capoluogo, abbattendo le distanze e riducendo tempi di percorrenza per un mezzo pubblico.
Si tratta di un Piano che va sostenuto e appoggiato, poiché viene incontro alle nostre esigenze e soprattutto a quelle di tutte le comunità periferiche che, grazie al miglioramento delle vie di comunicazione, potranno così veder limitato fortemente il fenomeno dello spopolamento dei piccoli paesi di montagna. Inoltre Metroland, portando gran parte del trasporto persone su rotaia, ridurrà drasticamente l’apporto di gas inquinanti che oggi è portato dalle automobili delle migliaia di turisti che qui vengono, costretti a servirsene per spostarsi con i propri mezzi.
Non sono rimasto indifferente alla polemica innescata dal giornale L’Adige negli scorsi giorni, per un articolo che sembra definire troppo elevata la spesa per quest’opera, per una valle come quella del Primiero alla quale viene addirittura attribuito la status di “semi-deserta”. Non credo che un’intera comunità trentina, possa essere considerata una minoranza da ignorare. Inoltre sono fermamente convinto che non esista, nella nostra Provincia, alcuna valle che si possa davvero definire periferica, perché il nostro tessuto sociale, la nostra realtà, è fatta come un mosaico, dove ciascun tassello contribuisce a dare una forma definitiva all’opera.
E’ poi evidente che la crescita armonica della città dipende direttamente da una crescita responsabile e ragionata della cosiddetta periferia, che ai servizi offerti dal centro contrappone un modo di vivere differente che, se supportato da un adeguata rete di mezzi pubblici, può essere davvero di forte attrattiva per le nuove generazioni. Ecco perché non si può dire che una spesa sia eccessiva se va incontro alle necessità anche solo di una piccolissima comunità, perché essa fa parte di un contesto più ampio. E poi la nostra Autonomia sostiene una politica sempre più vicina ai cittadini e alle loro necessità e soprattutto diretta a consentire agli stessi di poter vivere nel proprio territorio. Non è poi certo secondaria l’importanza del Primiero, anche in considerazione all’afflusso turistico che proprio le nostre montagne richiamano e che certamente, grazie ad un’opera come Metroland, che trasformerà il Trentino in un esempio per molte altre regioni italiane ed europee, incrementerà negli anni a venire.
Una consapevolezza che evidentemente non sfugge al governo provinciale ed ai politici trentini che, al di là di un articolo apparso su un quotidiano, hanno evidentemente colto l’importanza di questo progetto, come evidenzia la posizione primaria data al Primiero all’iniziativa. Non ci resta che attendere che il Piano entri in una fase operativa, al di là delle polemiche e delle provocazioni che lasciano il tempo che trovano, ma che non incarnano evidentemente il pensiero di chi sta portando avanti una politica che vuole favorire lo sviluppo di un Trentino modello di crescita sostenibile e, soprattutto, senza periferie".
Marco Depaoli
Presidente Consiglio regionale TAA
e Consigliere provinciale UpT