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Il “Mea Culpa” di Mister Facebook, Zuckerberg: “Anche i miei dati a Cambridge Analytica”

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Il fondatore e Ceo del colosso Social in aula alla Camera per il suo secondo giorno di testimonianza: ‘Inevitabile che vi siano regole’

Usa (Adnkronos) – Ora però, dopo lo scandalo Cambridge Analytica sui profili ‘bucati’, qualcosa potrebbe cambiare. E’ stato lo stesso fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, come si legge sul sito d’informazione tecnologica americano ‘The Verge’, a non escludere ieri questa ipotesi nel corso di un’audizione davanti al Congresso degli Stati Uniti.

Mark Zuckerberg, è giunto in aula alla Camera per il suo secondo giorno di testimonianza al Congresso degli Stati Uniti dopo il caso Cambridge Analytica. L’audizione è davanti alla commissione Energia e Commercio della Camera. Precedentemente era stato messo sotto torchio per cinque ore dalla commissione congiunta Giustizia e Commercio al Senato. “Credo che sia inevitabile la necessita’ di alcune regole, ma bisogna fare attenzione”, ha detto Zuckerberg, rispondendo a domande dei deputati sulla possibilità o meno di elaborare regole che non soffochino le startup.

Il fondatore e Ceo di Facebookha confermato che è partito il servizio di notifica per gli utenti del social network i cui dati sono interessati dal caso Cambridge Analytica. Rispondendo a domande in audizione alla Camera Usa, ha affermato che le notifiche sono partite lo scorso lunedì. Zuckerberg ha rivelato durante l’audizione alla Camera Usa che anche i suoi dati sul social network erano fra quelli acquisiti da Cambridge Analytica. Lo ha affermato rispondendo a domande della deputata democratica della California Anna Eshoo.

Rispondendo a domande, ha ammesso che la gran parte degli utenti del social network non utilizzano i controlli messi a disposizione dalla piattaforma per scegliere il livello di privacy per il proprio profilo. Il tema ricorre in diverse delle domande poste dai deputati, con Zuckerberg che insiste sulla possibilità di scelta che viene data agli utenti.

Facebook gratis

Al senatore Orrin Hatch, che, riferendosi ad alcune dichiarazioni rilasciate qualche anno fa, gli chiedeva: “Avevi detto che Facebook sarebbe sempre stato gratuito. È ancora il tuo obiettivo?”, Zuckerberg ha risposto: “Sì, senatore. Ci sarà sempre una versione di Facebook gratuita. La nostra missione è cercare di aiutare a connettere tutti in tutto il mondo”, ha spiegato. “Per fare questo – ha aggiunto -, crediamo che dobbiamo fornire un servizio che tutti possono permettersi”.

Secondo ‘The Verge’, proprio specificando “una versione gratuita”, Zuckerberg avrebbe lasciato spazio, non escludendola, all’ipotesi di un’opzione a pagamento che consentirebbe agli utenti di evitare la raccolta dei propri dati e la pubblicità mirata. Questa è una delle possibili risposte ai gravi rischi per la privacy emersi dopo lo scandalo Cambridge Analytica, anche se, si legge sul sito americano, lo sviluppo di un simile sistema porrebbe seri ostacoli logistici.

La questione era già stata affrontata nei giorni scorsi dal COO di Facebook Sheryl Sandberg in un’intervista al programma della NBC ‘Today’. Alla domanda se fosse possibile inventare uno strumento come un pulsante di disattivazione per impedire l’utilizzo dei propri dati per pubblicità mirate, il direttore operativo ha risposto: “Abbiamo diverse forme di disattivazione.

Non abbiamo una disattivazione al livello più alto”. “Quello – ha concluso Sandberg – sarebbe un prodotto a pagamento”.

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