NordEst

Maroni contestato premia gli eroi, Dellai: “E’ il Trentino migliore”

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Maroni contestato a Trento – ‘Oggi parliamo di cose serie’, così il ministro dell’Interno ha commentato le proteste degli studenti, in corso in tutta Italia, contro la riforma universitaria. Ha risposto in questo modo al termine di una cerimonia, che si è tenuta a Trento, per la consegna delle medaglie d’oro al Valor civile ai quattro soccorritori trentini morti in Val di Fassa la notte del 26 dicembre 2009 durante un’operazione di soccorso di due turisti". Riconoscimenti consegnati dal ministro anche ad altri tre componenti della stessa stazione del soccorso alpino delle vittime, che erano intervenuti nella stessa occasione ed erano riusciti a salvarsi.

All’arrivo del ministro, alcuni giovani hanno manifestato fuori dall’auditorium, chiedendo di poter entrare.
Alcuni dei manifestanti sostengono di essere stati caricati dalla polizia che era schierata fuori dalla struttura in assetto anti sommossa. In serata, verso le 18 di venerdì, il presidio dei contestatori si è sciolto, senza incidenti.

L’intervento di Maroni –
‘L’imprudenza non e’ mai dei soccorritori: quando perdono la vita e’ per eccesso di
altruismo, non imprudenza’. Cosi’ il ministro dell’interno, Roberto Maroni, ha risposto ai giornalisti sulla sicurezza per chi opera in montagna, a margine della cerimonia. Maroni ha poi sottolineato: ‘In italia abbiamo una grande ricchezza, che e’ il mondo del volontariato’.


"Non eroi ma gente normale" –
Cerimonia semplice, quella che si è svolta all’auditorium punteggiato dalle giacche rosse dei volontari soccorritori e dalla fasce tricolori di molti sindaci e segnato dagli interventi di Alessandro Andreatta, sindaco di Trento; Mariano Cloch, sindaco di Canazei; Renzo Valentini, sindaco di Campitello di Fassa; Pier Giorgio Baldracco, presidente nazionale del Soccorso Alpino. Scandita dalle note del Coro Valfassa, percorsa dalle immagini di un filmato che ha restituito, ancora una volta, il sorriso dei quattro giovani "eroi": che eroi però non sono, si è detto, bensì gente normale, gente di montagna che quando c’è da aiutare, lo fa e basta.

L’intervento di Dellai – "Grazie, signor ministro. Lei trova qui uno spaccato della nostra comunità. Lei trova i familiari e gli amici che, anche nei giorni della tragedia, hanno dato a tutti noi una grande lezione di compostezza, forza e serietà. Lei trova qui la fierezza della gente di montagna. Lei trova qui gli uomini del soccorso alpino di Fassa e dell’intero Trentino. Trova il grande popolo del volontariato. Trova quelle autorità ben convinte che senza l’apporto del mondo del volontariato ogni sforzo di governo sarebbe vano. Trova il Trentino migliore che noi vogliamo ancora migliore".

Così Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma, si è rivolto all’auditorium S. Chiara – dove l’emozione e la commozione erano palpabili -, a Roberto Maroni, ministro dell’interno a Trento per conferire le medaglie d’oro al valor civile alla memoria ai familiari delle 4 guide alpine decedute il 26 dicembre 2009 quando, per salvare altre vite, persero la loro. E si può ben dire che Alex Dantone, Diego Perathoner, Luca Prinoth ed Erwin Riz fossero presenti, oggi, nel ricordo e nell’affetto di tutti. Così come spontaneo e lungo è stato l’applauso quando sono state consegnate le medaglie d’oro al valor civile a Roberto Platter, Martin Riz e Sergio Valentini, che a quella tragedia sopravvissero, perdendovi però amici cari e fraterni.

Nel suo intervento il presidente Dellai ha poi sottolineato come "accanto all’interrogarsi su questo dolore, vada anche ribadito con forza l’orgoglio per quello che questi quattro amici hanno fatto, per la loro testimonianza. E’ l’orgoglio per la nostra protezione civile, per i 1.450 ragazzi dei corsi per volontari vigili del fuoco. E’ questo il giacimento e il valore che danno speranza al nostro futuro. Questa tragedia ha rafforzato la nostra convinzione che questi sacrifici dobbiamo meritarceli. Dobbiamo essere all’altezza di questi valori, di queste testimonianze. Cerchiamo di farlo per il nostro Paese, perchè sono convinto che questi volontari della montagna sono parte di quei valori che possono e debbono costituire una grande bussola per l’Italia. Alex, Diego, Luca ed Erwin sono il simbolo per un Paese che vuole ricostruire il senso di comunita".

Il ministro Maroni, prima di consegnare le medaglie d’oro al valor civile ha avuto parole di "affettuosa vicinanza" ai familiari e agli amici dei quattro ragazzi. "Quella del mondo del volontariato – ha detto – è una ricchezza, donata da chi ha la vocazione a fare il bene. Ed è l’essenza di una realtà, quella della protezione civile, che è riconosciuta in tutto il mondo. Quello di oggi è un piccolo postumo riconoscimento, il massimo riconoscimento che la Repubblica italiana può conferire. E io sono grato al presidente Napolitano per la rapidità che ha voluto assegnare all’iter burocratico. Così il nostro grazie va ai quattro ragazzi che non ci sono più, ai loro amici sopravvissuti, al Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico. Perché i numeri ci parlano di centomila interventi di soccorso e di centrotrentamila persone salvate".

Alessandro DANTONE
Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione:
“Componente di una squadra di soccorso alpino, con sprezzo del pericolo e generoso spirito altruistico, nonostante l’oscurità partecipava alle operazioni di ricerca di due escursionisti dispersi in alta montagna, ma rimaneva sepolto da una valanga, perdendo tragicamente la vita. Mirabile esempio di umana solidarietà e di grande coraggio, spinti sino all’estremo sacrificio”. Ha ricevuto la medaglia la signora Federica Iori – moglie di Alex. Sul palco il figlio Igor, la figlia Eleonora, la madre di Alex Ottilia Pescollderung e la sorella di Alex, Federica Dantone.

Diego PERATHONER
Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione:
“Componente di una squadra di soccorso alpino, con sprezzo del pericolo e generoso spirito altruistico, nonostante l’oscurità partecipava alle operazioni di ricerca di due escursionisti dispersi in alta montagna, ma rimaneva sepolto da una valanga, perdendo tragicamente la vita. Mirabile esempio di umana solidarietà e di grande coraggio, spinti sino all’estremo sacrificio”.
Ha ricevuto la medaglia il signor Fiorenzo Perathoner padre di Diego. Sono saliti sul palco la madre di Diego Iris Detone, la sorella Daniela, la compagna di Diego Anita Fosco, lo zio Fernando e la zia Allegrina Fabbro.

Luca PRINOTH
Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione:
“Componente di una squadra di soccorso alpino, con sprezzo del pericolo e generoso spirito altruistico, nonostante l’oscurità partecipava alle operazioni di ricerca di due escursionisti dispersi in alta montagna, ma rimaneva sepolto da una valanga, perdendo tragicamente la vita. Mirabile esempio di umana solidarietà e di grande coraggio, spinti sino all’estremo sacrificio”.
Ha ricevuto la medaglia Michael Prinoth, figlio di Luca. Sono saliti sul palco Daniela Iori compagna di Luca, Leonardo Prinoth padre di Luca e il fratello Mario.

Erwin RIZ
Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione:
“Componente di una squadra di soccorso alpino, con sprezzo del pericolo e generoso spirito altruistico, nonostante l’oscurità partecipava alle operazioni di ricerca di due escursionisti dispersi in alta montagna, ma rimaneva sepolto da una valanga, perdendo tragicamente la vita. Mirabile esempio di umana solidarietà e di grande coraggio, spinti sino all’estremo sacrificio”. Ha ricevuto la medaglia la signora Rita Riz, madre di Erwin.

Roberto PLATTER
Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione:
“Componente di una squadra di soccorso alpino, con sprezzo del pericolo e generoso spirito altruistico, nonostante l’oscurità partecipava alle operazioni di ricerca di due escursionisti dispersi in alta montagna, ma veniva investito da una valanga. Nonostante le ferite riportate, interveniva poi unitamente ad un collega in aiuto di un altro operatore rimasto bloccato sotto la neve, riuscendo a trarlo in salvo. Mirabile esempio di grande coraggio e di umana solidarietà”. Sono saliti sul palco – oltre a Roberto Platter – la madre Fernanda Platter, i figli David e Daniel.

Martin RIZ
Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione:
“Componente di una squadra di soccorso alpino, con sprezzo del pericolo e generoso spirito altruistico, nonostante l’oscurità partecipava alle operazioni di ricerca di due escursionisti dispersi in alta montagna, ma veniva lui stesso investito da una valanga. Rimaneva fortunosamente illeso e riusciva, con l’aiuto di un collega, a trarre in salvo un altro operatore sopravvissuto. Mirabile esempio di grande coraggio e di umana solidarietà”.
Sono saliti sul palco – oltre a Martin Riz – il padre Silvio, la madre Ursula Schulz, la moglie Katia Rovere e la figlia Astrid.

Sergio VALENTINI
Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione:
“Componente di una squadra di soccorso alpino, con sprezzo del pericolo e generoso spirito altruistico, nonostante l’oscurità partecipava alle operazioni di ricerca di due escursionisti dispersi in alta montagna, rimanendo sepolto da una valanga e tratto poi in salvo da altri due colleghi. Mirabile esempio di grande coraggio e di umana solidarietà”. Sono saliti sul palco – oltre a Sergio Valentini – la moglie Edith Goller e i figli Stefan e Christian.

Corpo nazionale SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO

Medaglia d’oro al merito civile con la seguente motivazione:
“Nel solco di una secolare esperienza di soccorso in montagna, il personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha operato con eccezionale spirito di abnegazione e straordinaria generosità in aiuto sia di tutti coloro che si sono trovati in difficoltà, sia nel difficile compito di recupero delle vittime. La maggior parte degli interventi compiuti negli ultimi decenni, condotti con encomiabile perizia ed elevata professionalità e spesso in situazioni ambientali estreme, hanno suscitato l’incondizionata stima e la profonda riconoscenza della Nazione tutta”. Ha ricevuto la medaglia il Presidente nazionale del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, Pier Giorgio Baldracco.

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