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Lupo, un esemplare avvistato a Paneveggio e due in Alta Val di Non

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Il lupo, sottolineano gli esperti, non costituisce un pericolo per l’uomo

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Trentino – Nei giorni scorsi è stata documentata la presenza di un lupo, probabilmente un esemplare giovane, nell’area di Paneveggio, ed in particolare della Val Venegia.

Il 7 giugno scorso una foto-trappola, predisposta dalla Stazione Forestale di Paneveggio, ha ripreso infatti un lupo mentre si alimentava su una carcassa di cervo (Foto1). Il 12 giugno un escursionista ha osservato e fotografato, nella stessa zona, probabilmente lo stesso esemplare (Foto 2).
E’ probabile inoltre che lo stesso lupo sia responsabile della predazione delle pecore le cui carcasse sono state rinvenute il 19 di giugno, sempre in Val Venegia.
Potrebbe trattarsi di un esemplare proveniente dal branco presente in Lessinia, ma non possono essere escluse nemmeno altre origini. Non è possibile neppure, per il momento, stabilire se si tratti di un esemplare in cerca di nuovi territori o stabilitosi nell’area per un certo tempo. Il monitoraggio che viene condotto in collaborazione con il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino consentirà probabilmente di disporre di ulteriori elementi di valutazione.
Allo scorso 15 giugno risalgono invece le immagini riprese da una foto-trappola posizionata dal personale dell’Ufficio faunistico del Servizio Foreste e Fauna in alta Val di Non che evidenziano la presenza di due esemplari di lupo assieme, fatto mai documentato fin’ora in quell’area (Foto 3 e 4). Ciò confermerebbe però la voce di un avvistamento di due esemplari avvenuto in zona a fine aprile. Anche in questo caso è presto per capire di quali animali si tratti e quale sia il loro eventuale territorio di riferimento.
Quello che è certo è che siamo di fronte ad ulteriori tappe del ritorno naturale del lupo sulle Alpi, e dunque anche in Trentino, in atto da circa 25 anni. La presenza del lupo, secondo gli esperti, non costituisce un pericolo per la sicurezza dell’uomo ma richiede di adottare attenzione e specifici accorgimenti nella conduzione del bestiame in alpeggio. Proseguono inoltre le attività di informazione della popolazione, monitoraggio e prevenzione dei possibili danni, anche nell’ambito del progetto Life WOLFALPS, che vede coinvolti il Muse e il Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento.

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One Reply to “Lupo, un esemplare avvistato a Paneveggio e due in Alta Val di Non

  1. I nostri antenati hanno combattuto per generazioni contro i predatori (orsi, lupi, volpi, martore, poiane, ecc.) che insidiavano greggi, mandrie, pollai e stalle, minaccia costante per la loro economia di sopravvivenza. C’è stato un certo Zecchini di Transacqua che avendo abbattuto un orso illegalmente con il laccio aveva ricevuto la ricompensa (austroungarica) per la cattura e con la medesima somma aveva però dovuto pagare la contravvenzione per caccia con mezzi illegali.
    Adesso abbiamo esperti (che abitano in città) che ci rassicurano che la reintroduzione del lupo sarà una risorsa ambientale per le nostre zone di montagna. Annunci burocratici o potenziali sbranamenti futuri. Abbiamo l’esempio del cervo (reintrodotto) che costituisce un problema di sovrappopolazione ormai incontrollata: dove sono i ‘reintroduttori’ del cervus celaphus ?? Ci sono casi, anche mortali, di incidenti stradali dovuti a cervi. Quando troveremo i resti di qualche escursionista ‘ciaspolatore’ che, essendosi smarrito, finirà sbranato dai lupi in una notte invernale allora, una volta ancora, andremo inutilmente a chiedere ragione agli esperti dei canis lupus… ma saranno in pensione, al caldo, chissà dove.

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