NordEst

Libia, I Ribelli conquistano Brega, avanzano su Ras Lanuf

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Aiutati dai raid aerei internazionali, i ribelli libici hanno riconquistato ieri Ajdabiya e Brega. Sull’altro lato del golfo le forze del colonnello Muammar Gheddafi hanno continuato a cannoneggiare l’enclave ribelle di Misurata, per fermarsi solo quando in cielo sono comparsi gli aerei della coalizione, che in nottata hanno attaccato i fedeli al Raìs anche lungo la strada che collega Ajdabiya e Sirte. Intanto a Bruxelles la Nato mettea punto piani e regole di ingaggio per il passaggio del comando della missione all’Alleanza: oggi è in programma una riunione che dovrebbe mettere il timbro politico sulla decisione per il passaggio di consegne, domani, tra la coalizione dei volenterosi ed il comando Nato. Il presidente Barack Obama rassicura gli americani annunciando che la coalizione sta vincendo e ha sventato una "catastrofe umanitaria" e "un bagno di sangue".
 
Papa, avvio immediato dialogo, stop alle armi – Pregando per ‘un ritorno alla concordia in Libia e nell’intera Regione nordafricana’ il Papa rivolge ‘un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilita’ politiche e militari, per l’immediato avvio di un dialogo, che sospenda l’uso delle armi’. Papa Ratzinger lo ha detto dopo la preghiera dell’Angelus.
 
Operazione sotto il controllo NATO – "I capi di Stato maggiore della Difesa della coalizione della Nato hanno predisposto definitivamente il piano della ‘No fly zone plus’ e tutto praticamente è passato sotto l’egida della Nato: sia l’embargo navale che è comandato da un ammiraglio italiano, sia le operazione aeree". Lo ha spiegato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a Cesano Maderno (Milano). "Nell’embargo navale abbiamo messo a disposizione della Nato, erano già sotto l’egida ma ne abbiamo trasferito l’autorità, tre navi più un rifornitore che si chiama Etna – ha reso noto il ministro – abbiamo trasferito la Garibaldi, che a sua volta trasporta aerei e anche un’altra nave, una fregata. Sono mesi importanti perché assicurano la volontà di non far transitare armi che vadano a incoraggiare la continuazione della guerra all’interno della Libia". "Lo stesso devo dire per quello che avviene in aria – ha continuato il ministro della Difesa La Russa – abbiamo compiuto 54 voli che hanno sempre messo a tacere senza bisogno di usare missili i radar nemici che avrebbero potuto abbattere gli aerei della coalizione, perché la loro presenza fa immediatamente non utilizzare i radar e rende più sicuro il volo degli altri aerei". "Io dico – ha concluso La Russa – che dal punto di vista militare abbiamo raggiunto il massimo risultato con il minimo sforzo".
 
Frattini, Piano italo-tedesco per post-Gheddafi – "Abbiamo un piano e vedremo se si potrà tradurre in una proposta italo-tedesca. Magari da elaborare in un documento congiunto da presentare martedi’, al vertice della coalizione che si terra’ a Londra. Lo annuncia il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in un’intervista alla Repubblica. ‘In questi giorni difficili – afferma il capo della diplomazia italiana – forse l’Europa ha perso dei pezzi, noi non vogliamo perdere la Germania e un’evoluzione verso il cessate il fuoco ne rendera’ piu’ facile il rientro’. Il ministro ricorda che ‘fino ad oggi sono esistiti tre comandi distinti delle operazioni: quello italiano e americano a Napoli, un secondo britannico e un terzo francese’ ma da lunedi’ il comando passa alla Nato. Quanto allo stato di salute dei rapporti con la Francia, Frattini fa sapere che ‘restano immutati’, ma aggiunge che ‘non abbiamo condiviso la scelta della coalizione dei volenterosi. Vi abbiamo partecipato in quanto misura urgente e temporanea’. Ed esclude che ora esistera’ una cabina di regia, ‘tanto meno a due’. I passaggi del piano italo-tedesco prevederebbero, secondo il ministro, il cessate il fuoco che dovra’ essere monitorato dalle Nazioni Unite, l’istituzione di un corridoio umanitario permanente e un ‘impegno forte dell’Unione africana e della Lega araba’, oltre al coinvolgimento dei gruppi tribali ‘che lavoreranno ad una costituzione per la Libia’. Quanto alla sorte del rais, Frattini esclude la sua permanenza al potere e dichiara: ‘altra cosa e’ pensare ad un esilio, l’Unione africana si e’ gia’ fatta carico di trovare una soluzione’ e anche nel regime libico c’e’ chi ‘sta lavorando per favorire dall’interno questa via d’uscita’.
 
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