NordEst

Lega, Terzo giorno di protesta

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Terzo giorno di protesta con ribalta nazionale, per gli attivisti e simpatizzanti della Lega Nord che a Mestre contestano la costruzione del campo nomadi Sinti. Nessuno dei manifestanti giovedì si e' incatenato, ma molti espongono cartelli contro la realizzazione del campo, finanziato dal comune con 2,8 milioni di euro, sostando sotto il gazebo che e' stato installato vicino all'ingresso dell'area.

Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari ha condannato l'occupazione della sede della Lega Nord a Mestre da parte dei giovani dei centri sociali, ma si è detto pronto anche a far intervenire le forze dell'ordine per sgomberare i manifestanti e permettere l'inizio dei lavori, deciso fin dal 1997. 

L'iniziativa dei leghisti

L'intervento di alcuni esponenti e simpatizzanti della Lega Nord, è iniziato martedì mattina alle 7 a Mestre (Venezia), per bloccare i lavori di costruzione di un campo nomadi. Il campo e' finanziato dal Comune con 2,8 mln di euro. Alla protesta hanno preso parte alcune decine di persone. Alcuni di loro si sono incatenati per impedire l'avvio dei lavori che stanno subendo dei rinvii.

Durante la manifestazione erano presenti anche i rappresentati del comitato di cittadini contrario alla costruzione del campo. Numerose proteste aveva sollevato nei giorni scorsi l'iniziativa, soprattutto per l'intervento diretto dell'Amministrazione comunale.

Le motivazioni della protesta 

I leghisti protestano in particolare contro la costruzione del sito destinato ad una comunita' di Sinti, da anni residente nel comune. Gia' nei giorni scorsi c'erano state proteste da parte degli esponenti della Lega nord in consiglio comunale e da alcuni esponenti dell'opposizione.

Solo martedì mattina all'alba la decisione finale di passare alle vie di fatto con il blocco del cantiere. Tra i manifestanti, anche il capogruppo in consiglio comunale della Lega nord Alberto Mazzonetto che spiega il blitz cosi': "il sindaco di Venezia, Cacciari, tradisce le aspettative dei veneziani. I finanziamenti per il campo nomadi dovevano andare ai cittadini per la realizzazione di case popolari". 

La replica di Cacciari

Per il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, si tratta di un blitz "vergognoso". Secondo il sindaco, la Lega cerca evidentemente lo scontro, ma il Comune va avanti. Sulla possibilità dell'uso della forza, il sindaco ha precisato che sta "alla Questura decidere come muoversi, non al Comune. Si tratta di un'iniziativa vergognosamente strumentale – ha precisato Cacciari -, priva di ogni fondamento.

La decisione di istituire il campo – ricorda – risale addirittura al 1997, è stata approvata da tutti i consigli comunali possibili, e la richiesta di sospensiva è stata rigettata dal Tar".

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