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Dalle Dolomiti a Dubai, il sogno di Jessica Salvadori si avvera: una vita tra le nuvole con Emirates

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Prosegue il nostro viaggio tra coloro che hanno lasciato la loro terra inseguendo sogni e speranze, con tanto coraggio e “il cuore nella valigia”. Inviateci le vostre storie a info@lavocedelnordest.it  La rubrica “Cambio Vita” è dedicata proprio a Voi

Dalle Dolomiti a Dubai: Jessica Salvadori a 25 anni è una assistente di volo di “Emirates”

 

di Liliana Cerqueni

Dubai (Emirati Arabi) – Quando si dice ‘spiccare il volo’ non è sempre solo una metafora, non nel caso di Jessica Salvadori che da Primiero è volata a Dubai e continua a farlo nel resto del mondo per professione, quella di assistente di volo. E’ giovane, dinamica e a soli 25 anni ha già al suo attivo molti viaggi significativi sulle rotte della Emirates, con sede a Dubai negli Emirati Arabi. Quasi una vocazione da sempre, ci racconta, in ogni caso è per lei un grande sogno che ha trovato realizzazione e le sta restituendo molte gratificazioni.

Una giovane appartenente al mondo e con esso si approccia apprezzandone le diversità e le caratteristiche delle culture che incontra e che vive come grande risorsa e opportunità di crescita, in sintonia con quello che recita un saggio proverbio indiano: ‘Viaggiando alla scoperta di paesi, troverai il continente in te stesso’. Jessica ha parlato di lei e attraverso il suo raccontarsi offre ai lettori qualche spicchio del suo universo. Le auguriamo ancora tanti decolli e atterraggi con quella voglia di abbracciare in mondo con curiosità ed entusiasmo.

“Lo dissi alla mamma e quando lei mi presentò una sua amica dei tempi della scuola che lavorava per Emirates, mi innamorai di quel cappellino rosso, parte della divisa”

Assistente di volo per Emirates Airlines. Qual è il percorso che ti ha portata a questa professione, scelta o caso?

Ho sempre amato viaggiare fin da bambina, quando il solo salire in macchina per uscire dalla valle mi rendeva la persona più felice della terra. Già in occasione del mio primissimo decollo a 14 anni verso Brema in Germania, per una settimana di formazione linguistica, ho deciso di voler fare un giorno l’assistente di volo.

Lo dissi alla mamma e quando lei mi presentò una sua amica dei tempi della scuola che lavorava per Emirates, mi innamorai di quel cappellino rosso, parte della divisa. L’età minima per l’assunzione è di 21 anni, quindi ho dovuto aspettare un po’ di tempo prima di accostarmi a questa professione. Nel frattempo ho continuato a viaggiare: ho lavorato in Australia, studiato in Inghilterra e ora eccomi qua!

“Tra i requisiti che ritengo indispensabili per la professione, uno dei più importanti è la capacità di adattamento sia per gli orari sempre diversi che per il cambio frequente di colleghi”

L’icona della “hostess” appartenente al passato, circondata da un alone quasi leggendario di bellezza estetica assoluta e inarrivabilità è superata, diventando oggi una figura (sempre piacevole) di grande efficienza, sempre più alta professionalità e competenza. In cosa consiste il tuo lavoro e quali i requisiti indispensabili?

Purtroppo ancora molti guardano alla figura dell’assistente di volo notando solo trucco e uniforme e solo pochi considerano e vedono tutto ciò che c’è dietro il sorriso a bordo.

La sicurezza è al primo posto in qualsiasi compagnia aerea, affidata nelle nostre mani e in quelle dei piloti. Un turno lavorativo comincia con un incontro con i colleghi 2 ore prima della partenza e in quest’occasione discutiamo gli aggiornamenti della compagnia, scambiamo informazioni sul tipo di aereo in cui voleremo, le possibili emergenze, la tipologia di volo e il profilo dei passeggeri, i sevizi offerti. Terminato l’incontro, saliamo sull’aereo, controlliamo che sia presente tutta l’attrezzatura per le emergenze (mediche e non), effettuiamo una ricerca su tutto l’aereo per accertarci che non siano presenti elementi estranei.

Ed eccoci pronti per l’imbarco dei passeggeri. Tra i requisiti che ritengo indispensabili per la professione, uno dei più importanti è la capacità di adattamento sia per gli orari sempre diversi che per il cambio frequente di colleghi, infatti ogni volo prevede un team diverso: persone sempre nuove, a volte indimenticabili, altre meno coinvolgenti emotivamente. Fisicamente occorre essere molto preparati e attivi; è un lavoro stancante e bisogna davvero prendersi tanta cura di sé per poterlo poi fare con gli altri. E’ richiesta anche molta apertura ed elasticità mentale, specialmente in una grande compagnia come Emirates che vola in tutto il mondo: le culture che incontriamo sono tante, differenti l’una dall’altra.

Quali sono i tuoi ritmi di lavoro e in quali luoghi ti ha portata la tua professione?

In questo lavoro non ci sono ritmi. A volte dormi di giorno e voli di notte o viceversa; a volte voli per più giorni di fila, in altri hai un po’ più di riposo; talvolta hai un volo di 17 ore (Dubai-Auckland) oppure un volo di solo un’ora.

Questo lavoro mi ha portata ovunque. Un giorno mi sveglio in Francia, un altro faccio la spesa a Brisbane, una domenica passeggio per Pechino, quella dopo faccio colazione a Stoccolma, mentre il mercoledì prendo il caffè a Singapore.

Questa è davvero la cosa più bella del mio lavoro e della quale devo ancora capacitarmi completamente. Mi fermo e penso: “Ma cavoli! Lavorare per questa compagnia significa avere il mondo nelle mani!”.

A cosa hai dovuto rinunciare per realizzare questo tuo progetto di carriera?

Per me nessuna rinuncia perché è quello che ho sempre voluto fare. Mi manca tantissimo la famiglia, alcune volte vorrei solo prendere un aereo per cenare con la mamma, il papà e mio fratello, mentre il nostro cane ci gironzola intorno, ma ho la fortuna di sentirli e vederli spesso grazie alla tecnologia. Penso che questa sia l’unica rinuncia, non poter trascorrere compleanni, feste, momenti speciali con le persone che amo. Ma loro sono felici per me e io appena posso torno ad abbracciarli, quando non vengono loro da me!

Cosa significa in termini di adattamento, partire dalla Valle di Primiero per approdare a Dubai negli Emirati Arabi e vivere là la tua quotidianità quando sei libera da impegni professionali? Quali difficoltà hai incontrato e quali i vantaggi?

Il trasferimento a Dubai non mi ha causato difficoltà e mi sono adattata facilmente, grazie anche alle mie esperienze precedenti. L’unica cosa che mi disturba è forse il clima, l’estate arriva a temperature allucinanti ma una città moderna come Dubai ha le proprie risorse per affrontare questo.

Le differenze culturali a Dubai non hanno alcun peso in quanto è una grande metropoli aperta dove tutti conviviamo con le nostre diversità, considerando anche che Dubai vive principalmente di turismo da tutto il mondo.

Fortunatamente nel mio tempo libero riesco sempre a fare quello che mi appassiona: vado in palestra, in spiaggia, al cinema e…dormo tantissimo!

“Ci sono centri commerciali con piste da sci; sky diving su Atlantis,; afternoon tea sul Burj Al Arab; il magnifico Burj Khalifa, la torre alta 830 metri tra i grattacieli”

Una breve descrizione di Dubai e dintorni, con alcuni luoghi che meritano di essere visti?

Dubai è una città cresciuta tantissimo dal nulla, in pochi anni. E’ una metropoli sviluppata, tecnologica, innovativa, movimentata, circondata dal deserto. Ci sono centri commerciali con piste da sci; sky diving su Atlantis; afternoon tea sul Burj Al Arab; il magnifico Burj Khalifa, la torre alta 830 metri tra i grattacieli; piscine che danno sulla spiaggia; fontane che danzano; trekking su cammelli. Dubai ha tanto da dare in fatto di turismo e continua a crescere senza arrestarsi.

Dubai è una delle metropoli dove converge il mondo: in quali ambienti si possono incontrare i nostri connazionali e in quali attività sono prevalentemente impegnati o potrebbero trovare realizzazione?

Riguardo gli Italiani a Dubai, devo confermare che la maggior parte lavora nella ristorazione: il cibo italiano in fin dei conti è amato da tutti e Dubai non è da meno!

“Nella mia esperienza, ho fallito diverse volte nel corso di colloqui di lavoro, ma sapevo che prima o poi avrei trovato la mia strada”

Da ‘cittadina del mondo’ quale tu sei, cosa consiglieresti a un giovane che vuole lasciare l’Italia per misurarsi con altre realtà e culture diverse?

Io dirò sempre: VAI!!! Provaci. Credici. La miglior scuola è là fuori e insegna qualcosa di unico. La paura sarà magari presente, indotta dall’insicurezza, dalla mancanza di appigli sicuri di ogni giorno, ma non è un motivo abbastanza valido per rinunciare a quello che sta là fuori…

Nella mia esperienza, ho fallito diverse volte nel corso di colloqui di lavoro, ma sapevo che prima o poi avrei trovato la mia strada. Conosco persone che mollano tutto per provare, per dare un’occhiata in realtà diverse, per vedere se ne vale la pena o no, e nessuno si è mai pentito.

Il bagaglio con cui si ritorna è inestimabile e insostituibile e poi…chissà se si ritorna…! Io amo l’Italia ma il mondo è troppo grande per rinunciare a conoscerlo almeno un pochino.

Una scelta professionale, la tua, che diventa anche una radicale scelta di vita: se potessi tornare indietro per un attimo, varrebbero le stesse decisioni o rimane qualche altra opzione in sospeso?

Rimarrebbero le stesse decisioni. Fallito un colloquio ci ho riprovato. Fallito di nuovo ci ho riprovato ancora. Era quello che volevo e l’ho ottenuto, nonostante tutto.

L’unico mio rammarico è stato quello di non prolungare la mia permanenza in Australia, che adoro, ma ora riesco a volare là regolarmente e godermi un Paese che tanto amo.

Quindi, alla fine, ho entrambe le cose. Non vedo per me altre opzioni, al momento; ho qualche idea a cui sto lavorando se dovesse arrivare il momento di decidere di cambiare ma ora sono felice così.

Nel tuo futuro intravvedi l’idea di tornare in Italia?

Può darsi. Nessuna certezza; se dovessi decidere ora su due piedi, non sarebbe tra i primi posti in cui vorrei vivere. Però chi lo sa, cos’ha in serbo per me la vita futura!

Per ora, solo tanti decolli!

“La paura sarà magari presente, indotta dall’insicurezza, dalla mancanza di appigli sicuri di ogni giorno, ma non è un motivo abbastanza valido per rinunciare a quello che sta là fuori…”
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Mappa di: Dubai

Dubai

(Wikipedia) Città negli Emirati Arabi Uniti. Dubai è una città ed emirato degli Emirati Arabi Uniti, nota per i negozi di lusso, gli edifici ultramoderni e la vivace scena notturna. Burj Khalifa, una torre di 830 m, spicca tra i grattacieli del paesaggio urbano. Ai suoi piedi si trova la Dubai Fountain, i cui spruzzi d’acqua creano coreografie con musica e luci. Sulle isole artificiali poco distanti dalla costa si trova Atlantis The Palm, un resort con parchi acquatici e animali marini.
Popolazione3,001 milioni (12 feb 2018) – EmiratoEmirato di Dubai

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