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Istat: cresce potere acquisto famiglie, in calo la pressione fiscale

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Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%. Lo rileva l’Istat nei conti sul secondo trimestre 2016

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Roma (Adnkronos) – Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è aumentata di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, salendo al 9,6%. A fronte di un aumento dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie, il potere d’acquisto è aumentato dell’1,1%. Quanto alle imprese, la quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,9%, è aumentata di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento è rimasto invariato al 19,2%.

Quanto alla pressione fiscale è stata pari al 42,3%, segnando una riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Mentre il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2015. Il secondo trimestre del 2016 ha avuto una giornata lavorativa in più sia del trimestre precedente sia del secondo trimestre del 2015.

La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,6%. La stima dei Conti economici trimestrali diffusa il 2 settembre scorso aveva misurato la stessa variazione congiunturale e una variazione tendenziale dello 0,8%. La variazione acquisita per il 2016 era pari a 0,7%.

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