NordEst

Immigrati tunisini a Gradisca

Share Button
L’accoglienza – Si sono protratte fino alle 3 di notte le operazioni di accoglienza di una cinquantina di immigrati tunisini nel Cie e nel Cara di Gradisca d’Isonzo. Provenienti da Lampedusa e arrivati all’aeroporto di Ronchi dei Legionari intorno alle 22.00 a bordo di un velivolo militare, i profughi maghrebini, tutti uomini, sono stati visitati dal personale sanitario del centro. Trenta di essi, che al momento dell’approdo sulle coste siciliane avevano presentato domanda di asilo politico, sono stati successivamente trasferiti al vicino Cara. 
 
Intanto la situazione degli sbarchi a Lampedusa continua ad essere critica. "Un esodo biblico, come non se ne sono mai visti e di fronte al quale siamo soli perchè l’Europa non sta facendo nulla". I

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, non ricorre a eufemismi parlando dei nuovi, massicci sbarchi a Lampedusa e la reazione dell’Unione europea non si fa attendere: ‘La Commissione e’ in stretto contatto con le autorita’ italiane, pronta ad aiutare il paese’, fa sapere il portavoce della commissaria agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, che ieri ha avuto ‘un colloquio telefonico con Maroni’ nel quale gli ha detto di essere ‘pienamente cosciente della situazione eccezionale che si sta vivendo in Italia’ e si e’ della pronta a valutarne eventuali richieste concrete, annunciando poi di aver gia’ attivato l’agenzia Frontex.

Per fronteggiare l’emergenza, il ministro degli Esteri Franco Frattini – che ha sentito anche Hilary Clinton che gli ha rappresentato la preoccupazione degli Usa – incontrera’ oggi a Tunisi il primo ministro Mohammed Gannouchi, ma Maroni non nasconde i suoi timori: ‘Se in Tunisia non succede nulla, se il Governo non ricomincia a governare, sarà difficile immaginare che questo finisca. Potrebbero arrivarne decine di migliaia’.

Il portavoce tunisino attacca Maroni  – La risposta del governo tunisino è dovuta alla proposta di schierare un contingente di polizia italiano nel paese africano. Il titolare del Viminale descrive crudamente la situazione: ‘Abbiamo cercato di metterci in contatto con le forze di polizia tunisina, per vedere come gestire questa emergenza, ma non ci siamo riusciti perche’ il sistema e’ collassato’. Il ministro degli esteri tunisino, inoltre, si e’ dimesso, e quindi ‘ci troviamo senza interlocutori’. Per questo si era pensato all’invio di un contingente di poliziotti italiani nel martoriato Paese nordafricano con lo scopo di bloccare i flussi in partenza. Ma per farlo sarebbe stata necessaria un’autorizzazione del governo tunisino. Il portavoce del governo della Tunisia ha giudicato ‘inaccettabile’ l’ipotesi di dispiegare contingenti italiani in Tunisia per arginare i flussi di immigrazione clandestina. Si tratta di una proposta che il portavoce, parlando in tv, ha definito prevedibile dato che è stata formulata da Roberto Maroni, a suo dire ministro di ‘estrema destra razzista’.

 
E’ in questo ‘scenario apocalittico’, prosegue Maroni a ‘Che tempo che fa’, che l’Italia si trova a fronteggiare l’ emergenza costituita da persone che fuggono ‘da un Paese allo sbando’ e che quindi ‘hanno il diritto a una assistenza umanitaria’. C’e’ poi il problema di possibili infiltrazioni di persone legate al terrorismo internazionale: ‘Per capire chi viene per ragioni umanitarie, chi invece scappa dalle patrie galere o viene a far danni, ci vuole tempo per eseguire le necessarie verifiche’, sottolinea il ministro.

Nel frattempo e’ stato riaperto il Cpt di Lampedusa. ‘E’ stato riaperto perche’ i numeri sono tali che, comunque, anche un’assistenza, per dar loro da mangiare e da dormire li’ serve – spiega Maroni -. Tutto questo concordato ovviamente con il sindaco di Lampedusa con cui c’era stata una vecchia polemica. Adesso devo riconoscere che tutte le istituzioni, ma non l’Europa, hanno capito che e’ un’emergenza umanitaria’.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *