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Autonomia a rischio con il federalismo. Dellai: “Nessun covo di privilegi”

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L'audizione a Roma – alla quale erano presenti tra gli altri il ministro Roberto Calderoli, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder e della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, presenti anche Laura Froner, Luisa Gnecchi, Maurizio Fugatti e Giorgio Holzmann – era centrata sulla proposta del Governo sul federalismo fiscale. 

"Il coordinamento della finanza provinciale con quella del resto del paese, nell'ambito del processo di attuazione del federalismo fiscale, deve avvenire nei limiti consentiti dallo Statuto speciale di Autonomia e nella misura stabilita con norme di attuazione approvate solo previo accordo tra Governo e Provincia autonoma". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, partecipando a Roma ai lavori delle competenti commissioni della Camera dei deputati (bilancio e finanza).

Autonomia e Federalismo – Dellai ha ribadito a Roma le prerogative delle autonomie speciali e il modello di compartecipazione del Trentino al rispetto del Patto di stabilità, basato in sostanza sull'assunzione di nuove competenze in capo alla Provincia a costo zero per lo Stato.

"Seguiamo con preoccupazione – ha detto Dellai – l'evolversi di un progetto che se ha un senso per le Regioni a Statuto ordinario, non lo ha di certo per le Autonomie speciali. E va detto una volta per tutte che 'autonomia' è sinonimo di 'responsabilità', non di 'privilegio', come un indebellabile luogo comune alimentato anche da qualche media nazionale si ostina a proporre. Abbiamo sempre assunto un atteggiamento responsabile – ha spiegato Dellai riassumendo le tappe del percorso compiuto assieme allo Stato per contribuire al risanamento dei conti pubblici dell'Italia – e abbiamo cercato fin dall'inizio di tessere un dialogo con le istituzioni centrali sul Patto di stabilità.

Quanto alla legge delega sul federalismo fiscale, Dellai ha preso atto che il coinvolgimento delle Regioni speciali è definito almeno attraverso lo strumento delle norme di attuazione dello Statuto. In questo modo sarà possibile definire deleghe e funzioni aggiuntive per la Provincia autonoma quale forma di partecipazione alla "perequazione" prevista dall'articolo 119 della Costituzione, pur rispettando lo spirito e la lettera dello Statuto. Sempre che – ha aggiunto Dellai – ci sia buona volontà e rispetto reciproci tra Stato e Autonomie speciali.

Il Trentino e il federalismo – Il modello di federalismo fiscale, come delineato dall'art. 119 della Costituzione e dalla proposta di legge delega presentata dal Ministro Calderoli, specifica che la partecipazione delle autonomie speciali agli obiettivi di finanza pubblica potrà essere perseguita mediante l'assunzione di oneri derivanti dal trasferimento o dalla delega di funzioni statali alle medesime regioni a statuto speciale e province autonome ovvero da altre misure finalizzate al conseguimento di risparmi per il bilancio dello Stato, nonché da altre modalità stabilite dalle norme di attuazione degli statuti speciali, tenendo conto della dimensione della finanza delle predette regioni e province autonome rispetto alla finanza pubblica complessiva.

Tale disposizione, per cui opportunamente è stata adottata una formulazione aperta, consente l'individuazione di meccanismi innovativi di responsabilizzazione finanziaria per le Autonomie speciali, in direzione di un potenziamento dell'autonomia, con l'acquisizione di ulteriori competenze amministrative, anziché vedere ridotto l'ammontare delle risorse disponibili.
In tal senso, già in sede di audizione con il ministro Calderoli nell'agosto 2008, è stato presentato un pacchetto di proposte di modifica alle norme di attuazione attualmente in vigore che ricomprende il principio del trasferimento di oneri dal bilancio statale a quello provinciale, ora recepito nelle analoghe disposizioni contenute all'articolo 25 del disegno di legge per l'attuazione del federalismo nel testo approvato dal Senato.

Nello specifico, la proposta di revisione finalizzata a definire la partecipazione al processo di risanamento dei conti e di attuazione del federalismo fiscale si traduce nel passaggio di nuove competenze di spesa in materia di: università e ricerca; infrastrutture e trasporti; amministrazione finanziaria; amministrazione giudiziaria e altri settori (archivi di Stato, Parco dello Stelvio).

Detto questo è chiaro che la condizione affichè lo Stato possa conseguire i risparmi di spese auspicati è che vengano approvate delle norme di attuazione per il trasferimento/delega di competenze attualmente esercitate dall'amministrazione statale nel territorio provinciale. Ed è proprio quello che oggi il presidente Dellai ha ribadito alla Camera. Allo stesso tempo Dellai ha chiesto di togliere dall'articolo 25 (quello che riguarda le Autonomie speciali) il riferimento all'articolo 17 (Patto di convergenza finanziaria), tale forma di partecipazione finanziaria è incompatibile con lo Statuto di autonomia.

Resta fermo inoltre che l'attuazione dei suddetti principi attraverso il passaggio di competenze (maggiori oneri a carico del bilancio della Provincia a fronte di economie di spesa sul bilancio dello Stato) va valutato in relazione alle modifiche dei rapporti finanziari tra Stato e Provincia autonoma di Trento connaturate al processo di attuazione del nuovo articolo 119 della Costituzione, a prescindere da specifiche azioni dirette a definirne la partecipazione agli obiettivi di finanza pubblica.

Ci si riferisce al fatto che, in forza del dettato dell'articolo 119, sono destinati alla soppressione i trasferimenti dello Stato, con la sola esclusione dei cofinanziamenti statali di trasferimenti dalla UE e degli interventi speciali decisi dallo Stato a favore dei territori svantaggiati. Attualmente, oltre al cofinanziamento di progetti su fondi europei, la Provincia riceve contributi dallo Stato per trasferimenti su leggi di settore (edilizia, agricoltura, turismo, ambiente, politiche sociali etc.) e rimborsi per funzioni il cui esercizio è stato delegato alla Provincia (viabilità, collocamento e avviamento al lavoro, opere idrauliche, motorizzazione).

In secondo luogo, nell'ambito del medesimo processo, è destinata ad azzerarsi la cosiddetta "quota variabile" di cui all'articolo 78 dello Statuto, quantificata in proporzione al complesso delle spese per interventi generali dello Stato disposti negli stessi settori di competenza della Provincia.
Un ulteriore elemento di penalizzazione della finanza provinciale è riconducibile al mancato riconoscimento di un trasferimento sostitutivo del minor gettito IRAP legato al provvedimento di riduzione del cuneo fiscale in relazione al quale le regioni partecipanti al riparto dei fondi del Servizio Sanitario nazionale hanno trovato ristoro in tale sede. A tale valore deve essere sommato l'onere per il concorso al risanamento delle finanze pubbliche, il cui obiettivo di medio termine deve individuarsi nel pareggio di bilancio dello Stato, per il rispetto degli impegni con l'UE.

Durnwalder dopo Roma a Bruxelles – Dopo l'audizione alla Camera a Roma, il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha partecipato venerdì a Bruxelles, alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni UE, di cui è membro effettivo. A margine ha avuto due incontri con i commissari UE Jacques Barrot, per discutere di prestazioni sociali e residenza, e Andris Piebalgs, con cui ha discusso di fonti rinnovabili e progetti in tema di risparmio energetico.

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